1 luglio 2017 – Trentino
Mobilità volontaria Sait Fisascat e Uiltucs firmano
Formazione ai cassintegrati per entrare nei punti vendita
Firmato l’accordo sulla mobilità volontaria fra il Sait e i sindacati Fiscascat Cisl e Uiltucs. Servirà a dare una possibilità concreta ai cassintegrati del Sait di riconvertirsi e specializzarsi in altre attività. Si sfila la Filcams Cgil, secondo cui lo strumento «non favorisce la ricollocazione dei lavoratori».
Il consorzio di secondo livello della cooperazione di consumo ha annunciato nei mesi scorsi 130 esuberi su circa 650 dipendenti, metà nel comparto uffici e metà nel magazzino. Fin da subito si sono cercate soluzioni per traghettare parte di questi esuberi nei negozi gestiti direttamente da Sait. L’altra sera è stato raggiunto l’accordo che prevede la mobilità volontaria per 30 persone. Si tratta di soggetti che hanno espresso la volontà di non opporsi al licenziamento, perché raggiungeranno i requisiti pensionistici con la Naspi, oppure hanno offerte di ricollocazione in altre aziende oppure vogliono mettersi in proprio. Incentivando queste uscite, si aprono possibilità per i cassintegrati di uffici e magazzino, che se vorranno potranno seguire una formazione ad hoc e cambiare mestiere entrando nei punti vendita. Per chi vuole uscire è previsto un incentivo che compensa la differenza fra la Naspi (indennità di disoccupazione) e una retribuzione di quarto livello (1167 euro netti al mese), al massimo per 18 mesi. Si calcola un incentivo massimo intorno agli 8.000 euro complessivi. La procedura è per 30, ma i sindacati ritengono più realista un numero fra 15 e 20 unità. I cassintegrati avranno la possibilità di essere reinseriti nei negozi, previa formazione specifica. Alla riqualificazione mirata parteciperanno solo le persone in Cigs che vorranno farlo, non ci sono obblighi, poi ci sarà una scelta in base ai posti liberi, che potranno trovarsi nei punti vendita Sait o in quelli delle Famiglie cooperative associate. Inoltre a chi è in Cigs — per ora 62 unità, anche se la previsione era di arrivare già a 130:l’estate sta chiedendo forza lavoro, ma si dovrebbe arrivare a un centinaio di cassintegrati, a serio rischio di successivo licenziamento, a settembre — il Sait ha concesso la copertura di Coop Salute, per mantenere i rimborsi sanitari anche nel periodo di cassa. Per Avanzo si tratta di «un buon accordo: dopo quello sull’anticipo del Tfr dei mesi scorsi prosegue la ricerca di tutele ai cassintegrati, fermo restando l’obiettivo di ridurre al minimo possibile gli esuberi». Roland Caramelle, segretario Filcams, invece non ha firmato: «L’incentivo all’esodo è inadeguato: i lavoratori difficilmente sceglieranno di percorrere questa strada». Ma quel che è peggio è il mancato automatismo fra le uscite volontarie e le riduzioni degli esuberi, «la ricollocazione è rimessa alla buona volontà del Sait che comunque potrebbe indirizzare le persone anche sulle Fc associate: il consorzio non assume su di sé le responsabilità». Favorevole invece all’accordo la Uiltucs, con Vassilios Bassios e Walter Largher, che commenta: «Così aiutiamo a liberare risorse: se l’azienda vuole ricollocare, il cassintegrato ha la possibilità di formarsi. Certo il Sait non può impegnarsi per le Famiglie cooperative, ma l’indicazione politica è comunque interessante. Mi dispiace — chiude — che la firma non sia unitaria». Ma ultimamente, pure sul fronte Coop Alto Garda, la Filcams Cgil sta scegliendo spesso di andare da sola.
Scarica il pdf: Sait ART 01072017
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