05 agosto 2017 – Trentino, Corriere del Trentino
«Nomine dei dirigenti poco trasparenti»
La Uil scuola attacca la Provincia: «Discrezionalità delle scelte, poi si passerà a condizionare anche i collegi docenti»
È del 31 luglio la delibera provinciale di «affidamento degli incarichi dirigenziali per l’anno scolastico 2017/2018». Alla Uil Scuola non è piaciuto il metodo che è stato usato, ancora una volta ritenuto «poco trasparente e irrispettoso delle regole stabilite dalla stessa Provincia». Ieri mattina lo hanno spiegato il segretario generale del settore scuola, Pietro Di Fiore, la segretaria organizzativa Lucia Vinti e il segretario generale della Uil, Walter Alotti. Così, usando le parole precise del sindacato, avrebbe agito la Giunta provinciale: «Ancora una volta la scuola pubblica ha dovuto assistere all’utilizzo dell’antico e diffuso criterio della discrezionalità delle scelte, spesso in contrasto con i criteri concertati con le organizzazioni sindacali. Il diritto del dirigente scolastico, un dirigente “provinciale” con specifiche delicatissime competenze, di avere una mobilità trasparente è nodo centrale della autonomia delle istituzioni scolastiche e a tutela della libertà di insegnamento. Ad esempio, alcuni dirigenti sono stati spostati nonostante il loro incarico terminasse ad agosto 2018, e questo è stato deciso senza che la Provincia spiegasse nella delibera incriminata (la numero 1231 del 2017) le motivazioni che in teoria dovrebbero rispettare i criteri fissati». Di Fiore usa parole evocative per spiegare quello che avviene, parla di una “questua”, anziché di un metodo rigoroso per le nomine. «I corridoi degli uffici provinciali si trasformano in sagrestie del potere discrezionale esercitato sulla scuola afferma Oggi così si nominano i dirigenti, domani si arriverà magari a condizionare i collegi docenti. Vediamo in questo un rischio per la libertà di insegnamento». Altri esempi della poca trasparenza, secondo la Uil: il fatto che un piccolo istituto come quello di Ala ha ottenuto la nomina di un dirigente, mente un istituto ben più grande (quello di Cles) si trova quest’anno con una dirigente a reggenza , «laddove fra l’altro ha ricordato il segretario la stessa associazione dei dirigenti si è espressa contro le reggenze» e poi ancora alcuni incarichi speciali senza una selezione pubblica. La Uil allarga lo zoom della critica, parlando anche di finanziamenti inadeguati e poca attenzione. «Mentre si continuano a stanziare denari e risorse per la scuola non pubblica, alcuni nodi continuano ad essere irrisolti: i rinnovi contrattuali, il precariato storico, la valutazione degli insegnanti» si legge in una nota diffusa ieri. Sulla valutazione sono state presente il 18 luglio le linee guida, inviate ai sindacati a fine mese. Si prevede che siano operative a settembre, lasciando perplessa Lucia Vinti. «Abbiamo chiesto tempo alla Provincia», dice. In chiusura, Di Fiore ha lanciato un monito al presidente Ugo Rossi e alla Giunta: «Rispettate l’autonomia della scuola trentina».
Scarica il pdf: scuola ART 050817
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