29 agosto 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Tute blu artigiane, la Cgil non firma il testo

Intesa stipulata tra Via Brennero, Fim Cisl e Uilm. La Fiom si defila Ianeselli: «Ora ci sono due contratti». Segatta: «Assenza che spiace»

E’ stato firmato ieri il contratto per i 4 mila metalmeccanici dipendenti delle imprese artigiane. Una firma sofferta, dopo che la prima versione del contratto era stata disdettata dall’Associazione Artigiani del presidente Roberto De Laurentis. Dopo erano ripartite le trattative, ma la Fiom Cgil si era defilata quasi subito. Quindi la nuova versione del contratto è stata firmata solo da Uil e Cisl. Ieri alla firma oltre ai segretari di Fim Cisl, Luciano Remorini e Federica Bentivegna , e della Uilm Uil Luciano Attanasio e Osvaldo Angiolini. Alla presentazione hanno partecipato anche i segretari confederali di Cisl, Lorenzo Pomini, e Uil, Walter Alotti. Anche per dare forza a un accordo che non vede la presenza della Cgil. Il presidente dell’Associazione Artigiani Marco Segatta ha sottolineato le novità importanti del nuovo contratto, che viene applicato a 4 mila lavoratori del settore, e ha anche spiegato che la porta per la Cgil è sempre aperta; «Noi siamo sempre disponibili al dialogo». Pomini spiega che l’accordo è importante per varie ragioni: «Si è usciti da un empasse e si torna a rinnovare un contratto che non veniva rinnovato dal 2001. Quindi già questo è importante. Adesso l’auspicio è anche la Fiom firmi».

Però per il segretario della Cgil Franco Ianeselli «la firma separata è una sconfitta». «Ora dice siamo in presenza di due contratti in vigore, quello firmato dalla Fiom nel 2016 e quello firmato oggi, una situazione complicata dal punto di vista giuridico e politico-sindacale. Agiremo per tutelare i lavoratori e per individuare gli spazi per ricucire, a cui non rinunciamo».

Remorini spiega che il nuovo contratto per i lavoratori è migliore rispetto a quello disdettato: «Il nuovo accordo è migliorativo per vari motivi. I punti caratterizzanti sono quattro: adesso sono previsti due giorni di permesso, poi è previsto che l’azienda paghi i giorni di carenza in caso di malattia, è previsto il premio e in più c’è un aumento di 40 euro che va a finire nella parte alta della busta paga e quindi incide anche su tutte le voci. Non solo. Abbiamo raggiunto anche un importante accordo sulla flessibilità che ci permetterà di ridurre il ricorso alla cassa integrazione. Infatti grazie alla flessibilità, si potrà modulare l’orario di lavoro per far fronte ai picchi di produzione. Così si potrà lavorare di più in questi periodi e lavorare meno delle 40 ore settimanali nei periodi in cui ci sono cali di produzione. Poi c’è anche un una tantum di 200 euro per il periodo in cui il contratto è stato disdettato, per non parlare delle assunzioni a termini che prendono il posto dei contratti di somministrazione. Abbiamo calcolato che tutti questi istituti valgono come una mensilità in più».

Scarica il pdf: metalmeccanici ART 290817