8 ottobre 2017 – Trentino

«La Cooperazione non può licenziare così»

I sindacati si preparano alla battaglia

«I licenziamenti sono sempre una pagina difficile da gestire e non sempre vendono prevalere comportamenti socialmente responsabili da parte delle aziende. Che la mancanza di responsabilità sociale, però, avvenga dentro il mondo cooperativo fa davvero specie, perché i valori del movimento che sono parte integrante della nostra storia non possono evaporare come nulla fosse pur nei momenti di difficoltà» osserva i il segretario della Cgil trentina Franco Ianeselli. E spiega: «Il sindacato continuerà a mobilitarsi e a lottare per modificare questa volontà, sia sul numero degli esuberi sia sulle indispensabili azioni di riqualificazione dei lavoratori».

Il segretario generale della Uil Walter Alotti ha dei dubbi sul modo in cui una parte del sindacato ha approcciato il tema: «La linea autonoma della Cgil non è certo di aiuto, anzi frantuma il fronte. Non era davvero il caso come hanno fatto, di andarsene da soli in Consiglio provinciale a chiedere l’elemosina alla politica. Il mio è un richiamo al ruolo vero del sindacato, quello di sedere ai tavoli e di seguire le procedure».

Nel dettaglio è Walter Largher a spiegare quali procedure la Uil intenda seguire: «Ora con la lettera, dopo il tempo dei proclami scatta il momento dei tempi contingentati: ora c’è una scaletta che prevede 75 giorni di trattative e già lunedì (domani) chiederemo un incontro in Provincia. Ora è giusto che anche la Federazione che sino ad ora è mancata prenda in mano la regia del mondo cooperativo. D’altra parte è giusto che la politica ci accompagni ma il ruolo di attore delle trattative spetta al sindacato, a questo ruolo noi non abdichiamo. Io non credo sia giusto andare dalla politica a risolvere un ruolo che è tutto sindacale».

La valutazione della Cisl è affidata a Lamberto Avanzo: «Siamo all’inizio. Non è la fine, è appena stata aperta. Ed i 116 che sono rimasti in ballo per la mobilità sono il risultato di un calcolo matematico. Ora inizia la vera trattativa e l’obiettivo delle organizzazioni sindacali è, ovviamente, quello di ridurre il numero il più possibile. Noi cerchiamo di stare il più possibile sul concreto».

Scarica il pdf: SAIT ART 081017 (1)