13 ottobre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Sait, si apre il tavolo negoziale sul futuro di 116 addetti Uiltusc e Fisascat: anche Dao lavora con Movitrento.

Stamane alle 10.30 in teoria dovrebbe svolgersi il primo incontro fra sindacati e Sait per discutere dei 116 esuberi dichiarati con l’apertura della procedura di mobilità venerdì scorso. Ieri sera in Via Muredei c’è stato l’incontro fra la Filcams Cgil e i suoi iscritti, per spiegare come si svolgeranno le trattative.

Uiltucs e Fisascat Cisl stimolano Dao ad essere della partita, dato che le due società hanno molti punti di contatto: stessa coop di movimentazione, Movitrento, a cui entrambe hanno esternalizzato parte della gestione del magazzino; in parte stessi clienti (Famiglie cooperative); stessa modalità di distribuzione della merce, stesso territorio e stessa associazione, Federcoop.

La risposta al Sait (all’apertura della mobilità) da parte di Uiltucs e Fisascat Cisl è arrivata lunedì, rispettando la convinzione di queste due sigle che sia giusto velocizzare i tempi, mentre la Filcams è sul fronte opposto: «Tutto il tempo è tempo utile» afferma il segretario Roland Caramelle, che vuole essere al tavolo di discussione (attenzione: senza la risposta formale al Sait non si può), ma vuole usare tutti i minuti a disposizione. «Quando il presidente Sait Renato Dalpalù dice che vuole velocizzare, vuole solo licenziare prima». Sembrerebbe brutto, forse, per il Sait, usare tutti i 75 giorni (45 di trattativa più 30 al Servizio lavoro senza accordo), perché secondo i calcoli della Filcams, si arriverebbe a un 25 dicembre particolarmente triste. C’è il rischio di far saltare il tavolo oggi? Si vedrà.

«Noi vogliamo un’operazione verità — dice Caramelle —. Di piano industriale e idea riorganizzativa dell’azienda finora non si è parlato. Inoltre non sappiamo a quanto ammonta la sostituzione del lavoro dei cassintegrati con l’attività di Movitrento. Ancora: il direttore di Sait Luca Picciarelli dice di voler continuare a esternalizzare, quindi, nell’interesse di chi rimane, mi chiedo se ci sarà un trasferimento di ramo d’azienda e quindi se i lavoratori verranno spostati». «Vogliamo chiedere conto alla presidenza anche della perdita di quote di mercato e del futuro delle partecipate, come i Superstore, in difficoltà».

Quella della Filcams non sarà una trattativa basata solo «sul tentare di mettere un cerottino». Verso le altre sigle il segretario dice: «La polemica fra sindacati è sempre dannosa. È sempre bene l’unità d’intenti. Ma l’unità sindacale non può essere di facciata, non possiamo assumere il punto di vista aziendale, dobbiamo ascoltare le esigenze dei lavoratori. Per l’unità dovremo metterci d’accordo su: usare tutto il tempo a disposizione, chiedere l’operazione verità e, in caso si mobilitazione, organizzarci seriamente, in modo da creare disagi per l’azienda. Inoltre — chiude — quanto al coinvolgimento della politica, ritengo che in una questione di valenza così generale come il Sait sia giusto che la politica sia in prima fila e utilizzi tutto le leve a disposizione».

Scarica il pdf: sait ART 131017