20 ottobre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Esuberi Sait, ancora nessun accordo I sindacati: «Serve più chiarezza»

«Abbiamo chiesto per l’ennesima volta di conoscere il piano industriale e l’incidenza delle esternalizzazioni. Per noi l’avvio di un confronto sulle cifre degli esuberi non può prescindere dalla trasparenza su queste questioni». Nessun passo avanti ieri al tavolo di confronto tra Sait e sindacati sui 116 licenziamenti previsti. Quello tra l’azienda e i rappresentanti dei lavoratori è stato il secondo di tre appuntamenti per discutere della questione, che tornerà sul tavolo lunedì prossimo nel corso del terzo incontro.

Il segretario generale della Filcams Cgil Roland Caramelle non ha nascosto l’amarezza al termine dell’incontro. «Non si può fare mercato dei numeri, servono risposte chiare per discutere alla luce del sole il reale bisogno di riduzione di personale dell’azienda» ha sottolineato il sindacalista chiedendo maggior trasparenza. Delusione è stata espressa anche dal segretario generale della Fisascat Cisl Lamberto Avanzo, il quale ha definito «inconcludente» l’appuntamento di ieri che si è basato, ha aggiunto il sindacalista, «su rivendicazioni legate alle responsabilità del passato». Secondo Avanzo da un lato è «fondamentale utilizzare tutto il tempo a disposizione prima del 20 novembre, data ultima per il confronto sindacale» e dall’altro è «necessario sincronizzare gli interventi attivandosi da subito per approfondire, reparto per reparto, gli esuberi dichiarati dall’azienda, puntando a una riduzione importante dei numeri».

Chiarimenti sulle riduzioni «settore per settore» e «sull’organizzazione che Sait vuole avere alla conclusione di questo percorso» sono stati chiesti anche dal segretario della Uiltucs Walter Largher.

A far eco ai colleghi Caramelle, il quale ha detto di voler usare «ogni giorno a disposizione per ottenere informazioni che i lavoratori e le lavoratrici hanno diritto di conoscere». «Ad oggi l’operazione Sait è solo una strategia di taglio del costo del lavoro — continua Caramelle — Non si dice nulla sulla riorganizzazione futura, si scaricano solo sui lavoratori i costi delle inefficienze attuali e passate con il forte rischio di ipotecare anche il futuro del consorzio».

«Con le organizzazioni sindacali, la Federazione e l’Agenzia del Lavoro sarà importante costruire percorsi di ricollocazione in modo da azzerare totalmente gli esuberi» ha concluso Avanzo, mettendo quindi sul tavolo anche i bisogni formativi dei lavoratori. Caramelle non ha infine escluso «iniziative» dei lavoratori «tra fine novembre e inizio dicembre».

Sait, dal canto suo, si è resa disponibile al confronto con i sindacalisti in attesa del prossimo incontro.

Scarica il pdf: Sait ART 201017