31 ottobre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Contratto sanità, sindacati divisi Uil e Nursing up lasciano il tavolo

Enti locali, incontro con Ugo Rossi. I segretari: «Aperture positive»

Giornata di trattative, quella di ieri, fra sindacati e Provincia. E se l’incontro pomeridiano durante il quale il presidente Ugo Rossi ha illustrato la finanziaria che sarà presto approvata viene giudicato in maniera positiva da Cgil, Cisl e Fenalt, in sede Apran rimane alta la tensione per la trattativa sul contratto del comparto sanità: Uil e Nursing up abbandonano il tavolo della contrattazione e fra le sigle sindacali parte (o per meglio dire continua) il fuoco incrociato.

Le parti sembrava avessero trovato la quadra a febbraio, quando tutte avevano deciso di firmare l’accordo stralcio per il contratto del comparto della sanità, chiudendo la contrattazione economica per spostare l’attenzione su quella normativa. Il fronte sindacale, tuttavia, è ben lungi dal ritrovare la compattezza: se il segretario generale della Funzione pubblica Cgil Giampaolo Mastrogiuseppe rivendica «la definizione di un’ulteriore fascia economica per tutto il personale del comparto sanità e la distribuzione di una somma una-tantum a tutti, utilizzando le risorse accantonate e non distribuite, relative anche al fondo per il lavoro accessorio, circa 4,5 milioni di euro», Cesare Hoffer (Nursing up) e Ettore Tabarelli (Uil Fpl) denunciano il «mancato riscontro da parte di Apran» rispetto alle istanze da loro portate nella riunione di venti giorni fa (dall’incremento dell’indennità sui tre turni di 2 euro giornalieri al rimborso parziale della quota di iscrizione ai collegi), motivando in questo modo l’abbandono della trattativa. «I lavoratori rischiano di restare con un contratto monco» sottolinea il segretario della Cisl Fp Giuseppe Pallanch. Se a fronte dell’assenza della maggioranza i lavori in Apran sono stati sospesi, è andata un po’ meglio, almeno dal punto di vista sindacale, l’incontro del pomeriggio con i vertici provinciali.

«Moderatamente soddisfatto» si dice Mastrogiuseppe, di «incontro positivo» parla Maurizio Valentinotti (Fenalt), spiega di aver «apprezzato» le aperture di Rossi su diversi temi Pallanch. Le cronache sindacali riportano, infatti, la disponibilità della Provincia a ragionare sull’istituzione di un fondo per le progressioni, a discutere dell’ipotesi di superare gli attuali parametri per giungere a uno sblocco del turnover e per stabilizzare i precari, con un occhio di riguardo per quelli delle case di riposo che, come riportano Valentinotti e Pallanch, «sono almeno 800». Sempre a proposito di Apsp, i sindacati chiedono — e riscontrano un’apertura — di rivedere i parametri assistente assistito: «Adesso c’è un operatore socio-sanitario ogni 2,3 posti letto — spiega Pallanch — ridurlo almeno a uno ogni due andrebbe nell’ottica di una progressiva stabilizzazione del personale». Personale, quello degli enti pubblici, che secondo i dati del segretario della Cisl Fp ha assistito «tra il 2013 e il 2015 a un calo delle assunzioni a tempo indeterminato del 2,1% a fronte di una crescita dello 0,8% in Alto Adige». «Non ci illudiamo — conclude tuttavia Valentinotti — abbiamo riscontrato la comprensione dei problemi, vedremo se sarà tradotta anche nei contenuti».

Scarica il pdf: sanità ART 311017