5 novembre 2017 – Corriere del Trentino

Aquafil, la quotazione in Borsa può slittare

I dettami della Consob condizionano il debutto, previsto il 13 novembre Date utili successive: lunedì 20 o 27. Nessun legame con lo stato di agitazione.

TRENTO La quotazione in Borsa della multinazionale trentina Aquafil, dopo l’accordo con Space3, potrebbe slittare rispetto alla data fissata da tempo del 13 novembre. Non però a causa dello stato di agitazione aperto dai sindacati alla fine di ottobre, ma della decisione della Consob. L’approdo in Piazza Affari comunque non dovrebbe tardare di molto: se non sarà lunedì 13, secondo l’azienda sarà in uno dei lunedì successivi, il 20 o il 27.

La società di Giulio Bonazzi, presidente di Confindustria Trento, chiarisce che la decisione non spetta a lei. Per la quotazione in Borsa è necessario rendere pubblico il prospetto informativo, corposo documento in cui sono riportati tutti i dettagli utili all’investitore che voglia acquistare azioni di Aquafil. In base alla lunghezza del periodo che Consob ritiene adeguato all’informativa, arriva il via libera alla quotazione. Al momento non è ancora fissato il giorno preciso e in ogni caso la società sottolinea che «non cambia nulla».

La Commissione nazionale per le società e la Borsa dà il via libera il giovedì, così il lunedì successivo avviene il debutto. Nei prossimi giorni si conoscerà la data esatta.

Lo slittamento, accostato temporalmente alla proclamazione dello stato di agitazione nella sede del quartier generale ad Arco, aveva fatto pensare in un primo momento ad un collegamento, che però non c’è. Domani mattina i sindacati (Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec e Usb) spiegheranno i motivi che li hanno portati ad aprire le ostilità. A metà ottobre, quando i dipendenti sono stati chiamati a votare, all’ordine del giorno c’erano l’illustrazione «dello stato della trattativa sul rinnovo del premio di risultato», «i rapporti sindacali», vale a dire i rapporti fra Rsu (rappresentanza sindacale unitaria), Ooss (organizzazioni sindacali) e azienda — si sa che Bonazzi non è molto tenero con i sindacati — e infine la votazione «sull’apertura dello stato di agitazione», che poi ha dato esito positivo a grande maggioranza.

Una riflessione che gli addetti ai lavori fanno in questa fase nota come la quotazione in Borsa sia un passo importante verso la trasparenza dei bilanci, cosa che quindi dovrebbe far piacere ai rappresentanti dei lavoratori.

Lo sbarco in Borsa della società trentina specializzata nella produzione di fibre sintetiche dovrebbe collocarsi fin da subito in Mta, segmento Star. L’accordo, siglato a metà giugno, prevedeva l’acquisizione da parte di Space3 del 24% del capitale della società trentina, per 108 milioni, e poi la fusione, sulla base di una valutazione di 450 milioni di euro del 100% del capitale di Aquafil e una valorizzazione dell’azione Space3 pari a 10 euro. Al termine della business combination, Aquafil dovrebbe essere quotata con un flottante di circa il 37%, e beneficerà di nuove risorse finanziarie fino a 45 milioni, per la crescita e l’innovazione. Al 31 dicembre 2016 i ricavi complessivi sono stati pari a 482,61 milioni di euro, mentre l’Ebitda è stato di 65,13 milioni.

Scarica il pdf: Aquafil ART 051117