30 dicembre 2017 –  Trentino, Corriere del Trentino

Chiude «Limoni», si salva solo una delle commesse. Sarà trasferita alla Douglas. Per le altre contratti non rinnovati o la proposta di un trasferimento fuori provincia.  La doccia fredda poco prima di Natale

 

La lettera alle sei lavoratrici è arrivata il 13 dicembre. Poche righe per annunciare che il giorno di Santo Stefano la profumeria «Limoni» di via Oss Mazzurana avrebbe chiuso i battenti. E loro sarebbero state trasferite in altri punti vendita fuori provincia. «Con nemmeno 15 giorni di preavviso – tuona Walter Largher della Uiltucs – le lavoratrici hanno ricevuto comunicazione della soppressione del loro posto di lavoro. La motivazione della chiusura pare essere una presunta disdetta da parte del locatore del contratto di locazione dei locali del punti vendita. L’azienda ha inizialmente proposto per tutte il trasferimento presso i negozi Douglas di Merano e Bolzano. Tenendo conto che i contratti di lavoro sono per lo più a 20 ore a settimana e con spese di trasferta a carico delle lavoratrici difficilmente l’offerta poteva essere accolta. Dei due contratti in scadenza verso i primi di gennaio è stato trovato un accordo per evitare una risoluzione anticipata. Il contratto cesserà a scadenza naturale. In questo modo le ragazze possono andare in disoccupazione. In queste settimane tra l’altro è stata aperta a livello nazionale una procedura di licenziamento collettivo da Limoni che sta facendo tagli del personale in tutta Italia non solo in Trentino. Purtroppo la procedura è aperta riguarda solo lavoratori/trici con contratti a tempo indeterminato e non per i tempi determinati. Alla lavoratrice con contratto indeterminato è stata proposta una collocazione presso il punto vendita Douglas di Trento, società che ha acquisito le profumerie Limoni. Per le altre lavoratrici stiamo cercando soluzioni alternative a trasferimenti che risulterebbero antieconomici auspicando un accordo, durante la prima settimana di gennaio. Una delle lavoratrici, inoltre è una stagista per la quale non è previsto purtroppo alcun ammortizzatore sociale poiché lo stage non è riconosciuto come lavoro subordinato. Preme sottolineare come Limoni abbia siglato da poco a livello nazionale anche un contratto di solidarietà che affiancava la procedura di mobilità nel quale non era prevista però la chiusura del punti vendita di Trento. Un “regalo” inaspettato per le sei lavoratrici che dovranno ripensare un 2018 sotto altri auspici».

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