23 dicembre 2017 – Trentino
Tancredi: «Tutelare i livelli occupazionali»
La reazione del sindacalista della Uil: «Non si facciano giochi finanziari sulla pelle dei lavoratori»
Da tempo i sindacati stanno seguendo le ipotesi di cessione del Gruppo Fedrigoni, con tutto ciò che comporta in termini di preoccupazioni soprattutto per i livello occupazionali. L’annuncio della vendita di ieri ovviamente ha fatto alzare l’asticella dell’attenzione: «Dopo tanti anni di chiacchiere ci sono stati dei passaggi ufficiali – ha detto Alan Tancredi, segretario della Uilcom – segno che i rumors degli ultimi tempi avevano un fondamento. Ora faremo i conti con questo fondo finanziario, chiedendo la massima tutela sul piano occupazionale e retributivo». «Il nostro auspicio – prosegue Tancredi – è che sul Gruppo Fedrigoni non si facciano giochi finanziari, ma che sia dato un futuro a tutti gli stabilimenti. Ci auguriamo, inoltre, che venga trovata una soluzione al problema delle commesse legate alla carta moneta». Recentemente, infatti, la Bce ha annunciato di voler affidare la metà della produzione alla Francia, andando di fatto a colpire i livelli produttivi degli stabilimenti Fedrigoni. Ad acuire la preoccupazione, la decisione dell’India di produrre in casa la carta moneta, smettendo così di affidarsi a stabilimenti esteri, tra i quali appunto i Fedrigoni. Un problema, guardando la vicenda in piccolo, che non riguarda comunque i siti produttivi di Varone e Arco, che non producono carta moneta. Preoccupazione, in tal senso, è stata espressa anche dal senatore Vittorio Fravezzi, che nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione parlamentare proprio perché il governo vigili sul passaggio di proprietà. Fravezzi ha sottolineato i rischi legati alla cessione del gruppo ad un fondo finanziario; il timore del senatore è che alla tutela dei livelli occupazionali, venga anteposto il massimo rendimento.
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