09 novembre 2018 – Corriere del Trentino

Vertenza Sait allargata: 870 addetti

Clausola che blocca l’accelerazione In ballo Alto Garda e Superstore. Festività al lavoro, in regione il camper Uiltucs

I sindacati del commercio stanno cercando di allargare il fronte di protesta contro le politiche dei supermercati della cooperazione, per smuovere il muro contro muro con il Sait. Questo il motivo dell’incontro ieri mattina per parlare non solo di Sait, ma anche di Coop Alto Garda e Superstore. Intanto dal contratto integrativo disdetto emerge una clausola che potrebbe bloccarne la decadenza, facendo sfumare l’effetto «accelerazione» su cui punta la dirigenza Sait. Sul fronte delle aperture festive inizia a girare per il territorio regionale il camper della Uiltucs.
Lamberto Avanzo (Fisascat Cisl), Roland Caramelle (Filcams Cgil) e Vassilios Bassios (Uiltucs) escono con una posizione unitaria: «In tutte queste realtà, legate a doppio filo da un’impronta Sait, la prospettiva imminente è il rischio che dal 2019 sia applicato il solo contratto nazionale senza alcun integrativo aziendale, né economico, né normativo». Quanti lavoratori? In Sait 480, in Coop Alto Garda 140, nei Superstore 250: in tutto circa 870.
I sindacati sostengono «la necessità di riscoprire i valori della cooperazione che negli ultimi anni si stanno offuscando tra procedure di licenziamento collettivo e individuale, disdette contrattuali, flessibilità organizzative estreme e scarsa attenzione verso la risorsa umana in un clima interno che si va sempre più deteriorando». Per questo la volontà è di aprire un fronte che coinvolga «i principali attori provinciali, dalla Federcoop all’assessorato alla Cooperazione», ancora peraltro da individuare. Al loro indirizzo partono «richieste di incontro urgente». Niente «muro contro muro», ma le sigle insistono: «Non è intervenendo al ribasso sul costo del personale che si guadagna in competitività».
Nel dettaglio in Sait è stato disdetto l’integrativo (3000 euro lordi all’anno in meno), nei Superstore è solo variabile, con parametri difficilmente raggiungibili e pure in Coop Alto Garda è stato disdetto. Ma in questo caso le circostanze sono un po’ diverse. «Il 17 agosto ho proposto un nuovo integrativo —spiega il commissario Maurizio Postal —, con una parte di premio presenza (fissa), quella che in Sait si vuole invece togliere, e una variabile. Sembrava che ci fosse un accordo, invece riapriremo le trattative lunedì 12 novembre. Il nodo è la flessibilità: noi chiediamo di lavorare di più in alta stagione, recuperando poi in bassa, senza straordinari. Per i sindacati è inaccettabile mettere ciò nero su bianco».
Il prossimo incontro in Sait è fissato la 14 novembre: l’azienda ha disdetto l’integrativo prima della fine di settembre, con effetto con la prima busta paga del 2019. Volutamente il tempo per trattare è limitato. Nel contratto, però, si legge che il contratto «si intenderà rinnovato di anno in anno» in assenza di disdetta, «e comunque fino a nuovo accordo sindacale». Significa che se le trattative non vengono chiuse si potrà andare avanti ancora un bel po’? Una prospettiva che potrebbe far piacere ai lavoratori, meno al Sait, che di sicuro farà conoscere la sua interpretazione.
Intanto parte l’iniziativa di sensibilizzazione della Uiltucs regionale, con il camper contro le festività al lavoro. «Per tutto il mese ci avvicineremo ai lavoratori andando davanti alle grandi cubature commerciali del Trentino e dell’Alto Adige, per dimostrare che le aperture sette giorni su sette disgregano la famiglia, senza aumentare il fatturato delle aziende, favorendo le grandi società contro i piccoli negozi — dice Stefano Picchetti —. E parlando dei disegni di legge in discussione, che sono ancora poco chiari».

Scarica il pdf: Sait ART 091118