10 agosto 2021 –  l’Adige

Agricoltura. I Sindacati. Troppo pochi i candidati trentini

In molti frutteti e campi si sta avvicinando il momento della raccolta, ma la manodopera è estremamente carente. A causa delle più recenti misure per il contrasto dell’epidemia, tra cui il green pass per lo spostamento tra diversi paesi, sono infatti molti i lavoratori e le lavoratrici stagionali, di solito provenienti principalmente dall’est Europa, che quest’anno incontreranno difficoltà a varcare le frontiere. «C’è molta preoccupazione -sottolinea Fulvio Giaimo (Uil del Trentino) -Già l’anno scorso è mancato il 30% della manodopera stagionale rispetto al 2019. Anche quest’anno il rischio concreto è di dover lasciare nei campi una parte dei prodotti coltivati e rallentare, se non bloccare, gli approvvigionamenti a supermercati e negozi». Spiega come i tentativi delle associazioni di categoria di creare piattaforme di raccordo tra aziende agricole in cerca di manodopera e cittadini italiani potenzialmente interessati all’impiego temporaneo non hanno portato ai risultati sperati.
È stata anche riattivata la piattaforma online d’incontro tra lavoratori e aziende, grazie all’intesa tra Agenzia del Lavoro, agricoltori, sindacati ed Ente bilaterale agricolo trentino. L’iscrizione alla lista sul sito dell’Agenzia del lavoro offre la possibilità ai candidati di essere segnalati e contattati direttamente dagli imprenditori agricoli in cerca di personale. Con questo sistema, tra marzo e novembre 2020, erano state impiegate oltre 1.100 persone: una quota comunque piccola, rispetto ai 20mila stagionali necessari per tornare a raccogliere “a pieno regime”.
I datori di lavoro si ritrovano così dinnanzi alla medesima situazione di forte difficoltà con la quale si erano già scontrati durante la stagione di raccolta dello scorso anno quando, per fare fronte alla carenza di manodopera, si discuteva di regolarizzazione dei migranti attualmente in Italia senza permesso di soggiorno, dell’apertura ai “corridoi verdi”, cioè alla libera circolazione nella zona UE dei lavoratori agricoli stagionali, e di voucher agricoli semplificati per offrire opportunità a lavoratori in cassa integrazione, pensionati e studenti. «Esattamente come lo scorso anno, dunque, il tentativo primario deve essere quello di cercare il maggior numero di candidature fra i locali: ma al momento la disponibilità è a dir poco scarsa» spiega Katia Negri, segretario generale della Fai Cisl del Trentino. «Sono i lavoratori stagionali transfrontalieri che vengono a lavorare per circa un mese, solo al momento della raccolta, a mancare, ad avere difficoltà ad ottenere il Green Pass, e dunque a dover affrontare la quarantena all’arrivo -continua Negri -Uno dei temi che ancora non abbiamo ancora affrontato con la Provincia è certamente quello della “quarantena attiva”, che già l’anno scorso era stato tema di dibattito». Per “quarantena attiva” si intende la possibilità per i lavoratori agricoli provenienti dall’estero di trascorrere il periodo di quarantena lavorando nella medesima azienda agricola in cui si trovano le strutture attrezzate all’accoglienza.
Durante la quarantena attiva non è comunque possibile allontanarsi dall’azienda o dal proprio alloggio, salvo gli spostamenti strettamente necessari per l’instaurazione del rapporto di lavoro. «Penso che si dovrà andare nuovamente in questa direzione conclude la dottoressa Negri -Se non ci sarà un numero sufficiente di lavoratori locali che daranno la loro disponibilità, anche quest’anno l’esito della raccolta dipenderà dai lavoratori provenienti dall’est».

 

Scarica il pdf: ADIGE agricoltura ART 100821