AI. Una Commissione provinciale per gestire l’impatto su economia e occupazione. Cgil Cisl Uil: indispensabile che le istituzioni assumano un ruolo di regolazione e valorizzino il dialogo sociale. Venerdì dalle 11 alle 13 presidio in via San Pietro a Trento
La tecnologia è neutra, ma l’impatto che l’intelligenza artificiale ha e avrà in un futuro non molto lontano sarà significativo sul mercato del lavoro. Per questa ragione alla vigilia del G7 sull’AI in programma a Trento, Cgil Cisl Uil prendono posizione e chiedono che le istituzioni assumano, a livello europeo, nazionale e locale, un ruolo di regolazione. Il focus delle tre confederazioni si concentra in particolare sulle dinamiche locali. E sul territorio, infatti, che Provincia, Università, centri di ricerca e attori economici potranno fare la loro parte per definire un quadro di strategie e strumenti per gestire gli effetti di questa nuova rivoluzione tecnologica. Da qui la richiesta di istituire una Commissione provinciale per l’Intelligenza Artificiale e la transizione digitale. La proposta è contenuta in una lettere che nei giorni scorsi i tre segretari generali, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti hanno inviato all’assessore Achille Spinelli, al rettore Flavio Deflorian, al presidente di Fbk Ferruccio Resta e al presidente del Coordinamento Imprenditori, Mauro Paissan. Per sostenere questa idea Cgil Cisl Uil venerdì, 15 marzo, organizzano un presidio in via San Pietro dalle 11 alle 13.
“Anche le istituzioni locali dovranno svolgere un ruolo attivo e propositivo in particolare attraverso le politiche pubbliche, a partire dalla leva della domanda pubblica di beni e servizi, dai meccanismi di incentivo alle imprese e dagli strumenti di sostegno alle lavoratrici e lavoratori coinvolti nelle transizioni ecologica e digitale dentro lo specifico mercato del lavoro provinciale”, sostengono i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.
Primo passo obbligato dovrà essere un monitoraggio dell’impatto che la nuova tecnologia avrà sul mercato del lavoro locale. E’ plausibile pensare, che ci saranno settori che subiranno una forte riduzione di posti di lavoro, come la mobilità, il commercio e la logistica, ma anche nel segmento dei servizi che occupano oggi profili impiegatizi medio alti, prevalentemente femminili, e svolgono funzioni routinarie. Allo stesso tempo serviranno politiche del lavoro, attive e passive, per garantire una transizione giusta alle lavoratrici e ai lavoratori, attraverso interventi attivi e passivi e il potenziamento dell’offerta di formazione continua che resta lo strumento centrale per preparare per tempo le lavoratrici e i lavoratori alle trasformazioni dei modelli produttivi e di lavoro.
“Siamo di fronte ad un passaggio cruciale che va gestito valorizzando il dialogo sociale e il ruolo della contrattazione. Per quanto ci riguarda non vogliamo che lavoratrici e lavoratori siano muti spettatori o peggio vittime di questo cambiamento. Riteniamo al contrario si possano creare insieme le condizioni per gestire nel modo migliore e più lungimirante possibile questo cambiamento”, concludono i tre segretari.
Trento, 13 marzo 2024
No Comments