2 febbraio 2017 – Trentino, Corriere del Trentino
Alla Sea 120 lavoratori senza stipendio
Non hanno preso la mensilità di dicembre e la tredicesima. I dipendenti ieri si sono affidati alle organizzazioni sindacali
Sono ore di angoscia per 120 dipendenti della Sea, la società di Trento che gestisce alcuni depuratori in giro per l’Italia ed è attiva anche in molti settori, dalla sicurezza sul lavoro, alle analisi, alla tutela ambientale per finire con la consulenza aziendale in materia di qualità. I dipendenti non prendono lo stipendio dal mese di novembre. Non hanno percepito né la mensilità di dicembre né la tredicesima e adesso sono in fibrillazione. Ieri si è tenuta un’assemblea presso la sede della Cgil con tutti i sindacati confederali al termine della quale i lavoratori hanno dato mandato a Cgil, Cisl e Uil per andare a chiedere un incontro all’azienda e cercare di capire cosa stia succedendo. Il gruppo Sea gestisce anche, tramite due controllate, i depuratori del Trentino orientale e del Trentino occidentale. I dipendenti delle due controllate, però hanno ricevuto regolarmente gli stipendi. Quindi il loro business sembra non essere sfiorato dalla crisi.
I sindacati, al momento, vogliono essere prudenti e non avanzano ipotesi sulle ragioni che hanno portato alla mancata erogazione delle retribuzioni. Gli stessi lavoratori non possono che fare ipotesi. Chi si è rivolto all’azienda chiedendo perché non è stato pagato lo stipendio si è sentito solo rispondere che ci sono problemi.
Ieri all’assemblea c’erano una trentina di lavoratori. Tutti comprensibilmente molto preoccupati. L’incontro è stato per forza di cose breve, vista la scarsità di informazioni. Ma l’assemblea si era resa necessaria perché venisse dato mandato alle organizzazioni sindacali per poter chiedere un incontro all’azienda.
Secondo le prime informazioni, i lavoratori interessati al blocco degli stipendi sono occupati nei settori amministrativi, ma anche nella gestione di depuratori fuori dai confini del Trentino. In particolare, sembra che dei 120 lavoratori che non si sono visti pagare, almeno una cinquantina si trovino nella sede di Trento, mentre gli altri operano in Piemonte e in altre regioni, fino alla Puglia.
Tutti sono molto preoccupati. La Sea finora non aveva fatto registrare particolare problemi ed è sempre stata un’azienda attiva in settori ad alto valore aggiunto e con una forte presenza di tecnologia e innovazione. Per questo, il blocco degli stipendi è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Adesso i dipendenti sperano che, anche grazie all’intervento dei sindacati, si possa far chiarezza.
Sea è nata nel 1989 dall’intuizione di un gruppo di imprenditori che intendevano esplorare le nuove opportunità offerte dal settore ambientale. Il progetto iniziale consisteva in un programma di monitoraggio delle acque dell’Adige, ma la vera e propria attività di consulenza ebbe inizio con il controllo delle emissioni in atmosfera provenienti dalla centrale termica della Cartiera di Villa Lagarina.
In seguito Sea iniziò ad orientarsi in maniera specifica verso forme di consulenza.
A queste prime attività si aggiunse l’offerta di gestione e manutenzione di piccoli impianti di depurazione con l’inaugurazione di un laboratorio di analisi.
Sea non aveva allora una strategia ben consolidata anche se il suo core business si andava velocemente precisando: all’attività di consulenza amministrativo-legale nel settore ambiente si venne, infatti, dapprima affiancando l’impegno connesso ai controlli analitici e subito dopo l’attività di brokeraggio nei settore dei rifiuti che diede una forte spinta in termini di crescita del fatturato. Da questo settore, però, la società si è ritirata a causa della crescente concorrenza nel settore.
In compenso sono ancora molti i settori in cui le società del gruppo Sea sono attive.
Scarica il pdf: Sea ART 20217
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