Alloggi pubblici e bonus bebè, la Giunta rimuova il vincolo dei 10 anni
Oggi il parere della Commissione consiliare sulla modifica del regolamento Itea
Cgil Cisl Uil e Acli: la Corte europea ha sancito il diritto agli assegni nascita e maternità per i cittadini stranieri con permesso unico di lavoro. L’Esecutivo compia una scelta politica
Mancano gli ultimi tasselli per il via libera alla modifica del regolamento per l’accesso agli alloggi Itea, che rimuove il vincolo dei dieci anni di residenza in Italia per i cittadini stranieri. Oggi la IV commissione consiliare esprimerà il proprio parere sul testo proposto dall’Esecutivo, a seguito delle sentenza del Tribunale di Trento. Per Cgil Cisl Uil e Acli trentine “cade il primo pilastro del modello di welfare discriminatorio voluto da questa Giunta. Ci auguriamo che l’Esecutivo prenda atto delle scelte assunte dalla Giurisprudenza anche a livello europeo e assuma una decisione politica togliendo il vincolo dei dieci anni di residenza per accedere al bonus bebè. Quella misura resta un’ingiusta discriminazione”.
E’ delle scorse settimane infatti una significativa sentenza della Corte di Giustizia europea che ha riconosciuto il diritto dei cittadini stranieri con permesso unico di lavoro all’assegno di maternità e all’assegno nascita. Per accedere a queste misure di sostegno non è necessario possedere il permesso di soggiorno di lungo periodo. “L’orientamento della Giurisprudenza è chiaro – rimarcano i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti e il presidente delle Acli Luca Oliver – così come è chiara la posizione assunta dal legislatore nazionale per l’assegno universale per le famiglie per ottenere il quale sono sufficienti due anni di residenza. Anche diverse regioni, come Veneto e Friuli Venezia Giulia, hanno previsto requisiti minimi di residenza per accedere alle misure di sostegno al reddito. Non sono i giudici interventisti. Il presidente Fugatti ne prenda atto e faccia scelte politiche conseguenti”.
Intanto oggi si apre in IV Commissione il confronto sul disegno di legge Olivi che propone di rimuovere il requisito dei dieci anni per il bonus bebè. “Crediamo che la proposta in discussione sia equilibrata e vada nella giusta direzione. Dobbiamo puntare ad un Trentino inclusivo, in cui chi ha bisogno non viene discriminato ingiustamente per il Paese di provenienza. Per quanto ci riguarda continueremo a tenere alta l’attenzione su queste questioni sollecitando l’interesse dell’opinione pubblica trentina, ma anche sostenendo tutti quei cittadini e cittadine che volessero ricorrere al Giudice per vedere riconosciuto un loro diritto. Ci auguriamo però che sia la politica a farsi carico, prima, di questa responsabilità”, concludono Grosselli, Bezzi, Alotti e Oliver.
Trento, 13 settembre 2021
No Comments