Alloggi turistici. C’è un’emergenza abitativa ed è ora di intervenire
Cgil e Uil favorevoli all’impostazione dei due disegni di legge discussi in Commissione
“L’assessore Failoni fa finta di non vedere il problema. Al contrario è urgente intervenire anche per le migliaia di famiglie che oggi non trovano un alloggio in locazione”

“Affrontare la questione degli affitti brevi è una necessità non più derogabile per dare risposte all’emergenza abitativa che affligge migliaia di famiglie trentine. Quindi apprezziamo l’iniziativa dei due disegni di legge che in questo modo investono il consiglio provinciale di questa delicatissima questione, che la Giunta Fugatti e l’assessore Failoni, invece, si ostinano a non voler prendere in seria considerazione. La proposta del titolare delle deleghe sul turismo di procrastinare di almeno un anno il tema, per studiare un fenomeno che è più che noto a tutti, è l’ennesima dimostrazione di quanto l’esecutivo sia lontano dalla realtà e ragioni solo per gruppi d’interesse”. E’ quanto affermano Manuela Faggioni segretaria del Sunia Cgil e Walter Alotti segretario provinciale della Uil al termine dell’audizione in II Commissione sui disegni di legge n. 27 e n. 39. “Non possiamo non continuare a constatare che il turismo e le attività connesse al turismo, sono sempre trattate in termini  di assoluta priorità nel supporto e nella liberalizzazione delle attività piuttosto che in un’ottica di gestione  e definizione di limiti indispensabili per la tenuta sociale e ambientale del nostro territorio”.
Le due sigle apprezzano dunque la volontà di regolare il fenomeno, che sta avendo un impatto enorme soprattutto nelle località a più alta densità turistica dove per i lavoratori e le lavoratrici è un’impresa quasi impossibile trovare un’abitazione. “Il Trentino ha una normativa meno aggiornata di quella nazionale ed è ora di renderla più efficace redendo finalmente obbligatoria la denuncia e la registrazione degli alloggi a breve locazione turistica, prevedendo anche l’obbligo di certificare i requisiti minimi urbanistici, igenico-sanitari e di sicurezza da mettere in una locazione turistica, anche con lo scopo di qualificare l’offerta”. E’ altrettanto importante fissare a due il limite massimo di alloggi da affittare a fini turistici per chi non ha una partita Iva. Allo stesso tempo bisognerebbe riconoscere ai comuni la possibilità di fissare un tetto massimo di affitti turistici sul loro territorio.
E sul tema della tassa di soggiorno i due sindacati sono favorevoli ad una “stretta”, e chiedono nel contempo che eventuali maggiori introiti finiscano per finanziare le casse delle amministrazioni comunali che dovrebbero comunque usare buona parte di queste entrate per controlli puntuali.
Resta, infine, prioritaria la questione della leva fiscale,”strumento più efficace per contrastare la scelta di lasciare totalmente inutilizzati troppi alloggi”, concludono Faggioni e Alotti.