19 dicembre 2017 – Corriere del Trentino
Ambiti e premi ai docenti i sindacati chiedono cambi professionali: la protesta
Bene ma non benissimo. Il comparto scuola dei sindacati trentini è di certo soddisfatto per le future manovre di stabilizzazione del personale docente della scuola secondaria (Corriere del Trentino del 26 novembre) legate alla legge di Stabilità 2018 ma su alcune questioni c’è qualcosa da rivedere. Per questo Uil scuola, Cisl scuola e Flc Cgil hanno proposto unitariamente due importanti correzioni, chiedendo in primo luogo l’abrogazione immediata e definitiva degli ambiti territoriali, come in provincia di Bolzano. Il dirigente scolastico è invece al centro del secondo punto oggetto di discussione, la valorizzazione dei docenti; attualmente infatti è tale figura a poter assegnare, a sua discrezione, risorse economiche stanziate dalla Provincia a insegnanti di ruolo ritenuti meritevoli (circa 300 euro a testa) individuabili secondo alcune linee guida, delle quali però il dirigente scolastico può avvalersi arbitrariamente, attribuendo pesi e criteri diversi alle tre macro aree di riferimento, cercando poi di seguire una direttiva ufficiosa per la quale i premi non vengano ripartiti a pioggia ma nemmeno a pochi docenti. Per questo i sindacati ritengono più opportuno che le risorse siano distribuite annualmente in base a una delibera del collegio dei docenti che renda noto quali competenze, quali iniziative e quali attività (e quindi quali colleghi) vadano maggiormente premiati; il dirigente dovrà poi rendere conto di ogni singolo emolumento, tramite una relazione al consiglio dell’istituzione. Un terza richiesta di modifiche è stata avanzata invece attualmente solo da Uil scuola e andrebbe a incidere direttamente sulle misure di stabilizzazione del personale docente, con due correttivi ritenuti fondamentali: permettere l’acceso alle nuove graduatorie del concorso straordinario per titoli anche ai docenti abilitati della scuola primaria e al contempo far sì che esse si rivolgano esclusivamente ai precari storici della scuola pubblica, negando quindi l’accesso a insegnanti assunti nelle scuole paritarie, magari a tempo indeterminato. Intanto ieri pomeriggio, fuori dalla sede del consiglio provinciale, un gruppo di docenti delle scuole professionali ha dato vita ad un sit in per manifestare contro la precarietà. La stabilizzazione di 35 figure prevede però bandi aperti a tutti, mentre i precari storici chiedono una corsia dedicata.
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