l’Adige – 22 ottobre 2022

Anche Trento in piazza per la pace

Uniti, nel nome della pace. Anche Trento ieri ha risposto all’appello lanciato in tutta Europa per fermare il conflitto innescato dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ormai otto mesi fa.
In piazza d’Arogno, dietro al duomo, il capoluogo ha aderito a “Europe for peace”, la giornata che ha visto le piazze di tutto il Vecchio Continente riempirsi di manifestanti impegnati a chiedere con una sola voce la fine della guerra.
Un centinaio i cittadini che hanno raccolto l’invito dei promotori dell’appuntamento del capoluogo, il Forum Trentino per la pace e i diritti umani, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Arci, Acli e Cantiere di Pace: tra loro anche rappresentanti politici e delle istituzioni di tutti gli schieramenti e, di questi tempi, non era cosa scontata: ieri in piazza erano fianco a fianco Marco Boato e Alessandro Savoi, Paolo Zanella, Alex Marini. Il segretario della Cgil Andrea Grosselli ha portato il saluto e il messaggio del presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Segnale di quanto l’urgenza che l’Ucraina possa trovare pace e che l’umanità tutta con lei possa ritrovare serenità (senza peraltro dimenticare i conflitti dimenticati in giro per il globo) sia sentita, e sia un’urgenza per tutti. Anche a fronte di diversità di vedute, come ha specificato il presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani Massimiliano Pilati, che ha introdotto il momento di riflessione e la serie di interventi che dalle 17.45 alle 19 circa hanno animato la manifestazione del capoluogo: «Qui non tutti abbiamo le stesse opinioni, eppure tutti siamo qui per chiedere pace. Una pace che non può trascendere dal fermare le armi e imboccare la via dei negoziati».
Il segretario della Cgil trentina Andrea Grosselli ha chiarito però che «il cessate il fuoco e le trattative non possono che puntare al restituire al popolo ucraino una libertà che altri hanno unilateralmente calpestato».
«La pace deve iniziare da ciascuno di noi», ha spiegato ancora Pilati, sottolineando come anche numerosi trentini nei mesi scorsi si siano recati personalmente in Ucraina per portare aiuti e dare contributi concreti: tra loro anche Paolo Ghezzi, che ha portato la sua testimonianza in piazza d’Arogno.

 

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