22 settembre 2019 – Trentino
«Appalti, focus su clausole sociali e retribuzioni»
Il dibattito. Tancredi (Uil) fissa i paletti della futura normativa in materia
Sul tema degli appalti pubblici, che sta animando il dibattito in questi giorni, interviene con una riflessione Alan Tancredi, sindacalista della Uil.
«Il tema degli appalti pubblici, che deve allargarsi anche alle aziende partecipate in ogni grado dalla Provincia scrive Tancredi è un labirinto difficile ma se da una parte l’articolo 41 della Costituzione indica la strada per la parte imprenditoriale pubblica (“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”) dall’altra è corretto citare l’articolo 36 (“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”)».
«La retribuzione e le clausole sociali degli appalti dovranno essere i punti focali della futura normativa provinciale scrive Tancredi perché fino ad oggi abbiamo assistito a fare pesare maggiormente l’articolo 41 a discapito dell’ articolo 36. In merito alla retribuzione la convenzione firmata da Cgil, Cisl e UIl, Confindustria, Inps e Inl a livello nazionale potrà aiutare a determinare quali sono i contratti collettivi nazionali maggiormente rappresentativi anche grazie alla scelta delle organizzazioni sindacali di contarsi in termini di rappresentatività visto il frequente proliferare di Ccnl pirata firmati da organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro di comodo».
«Il tema della contrattazione prosegue diventa così prioritario per rispettare l’articolo 36 in quanto ad oggi gli appalti vengono vinti sulle spalle dei lavoratori ( i recenti appalti delle pulizie del comune e delle portinerie universitarie ne sono un esempio). Rimane centrale inoltre la scelta del Ccnl che non può non tenere conto del settore merceologico o del settore produttivo. Ne è un esempio l’appalto pubblico del centro servizi culturali Santa Chiara dove anziché applicare il contratto dei teatri stabili è stato indicato nel capitolo d’appalto “condizioni non inferiori al Ccnl dei Multiservizi/pulizie». «Ultimo tema, tutto sindacale, la corretta applicazione dei Ccnl, perché capita con frequenza che non vengano applicati correttamente nel lasso di tempo dell’appalto. Ad oggi la contrattazione nazionale, territoriale e aziendale sono gli strumenti per garantire ai lavoratori una retribuzione e diritti normativi. Per tutelare le condizioni esistenti e migliorarle serve un sindacato preparato e competente che sappia coniugare azioni di lotta e di governo e serve il sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici perché il peso che ci danno ai tavoli negoziali è propedeutico a firmare contratti dignitosi; per questo il tema della partecipazione dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali e la loro formazione sindacale conclude Tancredi sono fondamentali per le condizioni dei lavoratori».
Scarica il pdf: appalti ART 220919
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