21 maggio 2019 – Corriere del Trentino

Appalti, via il massimo ribasso: c’è il software anti offerte anomale. Intesa tra Provincia, associazioni di categoria e sindacati.

 Il massimo ribasso dovrebbe scomparire dal disegno di legge sulla semplificazione burocratica e lo sviluppo. È la novità che è emersa ieri dal tavolo sul tema degli appalti promosso dalla Provincia di Trento, cui siedono i sindacati e le associazioni datoriali.
Piazza Dante è dunque pronta ad accogliere le richieste avanzate sia dalle categorie che dai sindacati, che fin dalla presentazione del disegno di legge avevano manifestato forti perplessità sul tema del massimo ribasso. Lo spiega Maurizio Zabbeni segretario provinciale degli edili: «Il massimo ribasso dovrebbe scomparire — ragiona Zabbeni — perché si è raggiunta una convergenza tra datori di lavoro, e va dato atto che per primi hanno mostrato sensibilità al problema, e parti sociali su una modifica importante». Si è infatti deciso «di applicare, per gli appalti superiori ai 500.000 euro un sistema informatico (il Mes, acronimo per metodo elettronico semplificato) che valuta automaticamente le offerte escludendo quelle anomale sulla base di tre parametri, costo del
lavoro, materiali e mezzi utilizzati. È un metodo che viene utilizzato in via sperimentale per appalti superiori ai 2 milioni — spiega Zabbeni — Ora verrà applicato a tutti gli appalti sopra i 500.000 euro, anche se la nostra richiesta è che nel regolamento si possa introdurre che venga esteso anche a quelli sotto questo importo».
Tecnicamente dunque ora la giunta dovrebbe emendare l’articolo 1 del disegno di legge facendo sparire il riferimento al massimo ribasso e rimandando invece a un regolamento in cui si stabilirà quando e come verrà introdotto il Mes. Appunto, quando. La Cgil avanza un’altra richiesta: «Ci è stato spiegato — continua il segretario degli edili — che affinché questo sistema possa essere messo a regime per tutte le stazioni appalatani ci vorrà del tempo, dal momento che molti Comuni non conoscono la tecnologia necessaria. Noi ribadiamo che realizzando una stazione unica per gli appalti a livello provinciale anche i singoli municipi possano fare riferimento ad essa e beneficiare delle competenze di questa».
Infine novità si dovrebbero avere anche sul fronte dei controlli: «Si è trovato un accordo — prosegue — affinché i controlli da parte della stazione appaltante siano fatti non a fine lavori ma durante la fase esecutiva: qualora si scopra che i lavoratori non sono stati pagati la Provincia o il soggetto appaltante userà i soldi destinati al pagamento dello stato avanzamento lavori per retribuire i lavoratori. «Abbiamo anche chiesto — conclude — che siano aumentati i controlli e dunque gli ispettori, nei cantieri». Intanto ieri la Uil aveva organizzato un convegno ad hoc, per ribadire, con Matteo Salvetti e Stefano Picchetti della Uil Tucs, la contrarietà del sindacato al massimo ribasso.

Scarica il pdf: appalti ART 210519