03 settembre 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

Appalto pulizie in Comune, ieri lo sciopero e il presidio «No soluzioni intermedie»

«Non accettiamo soluzioni intermedie». Paola Bassetti (Filcams Cgil) è chiara: «La richiesta al Comune rimane quella di ritirare il bando di gara che dimezza le ore di lavoro e la retribuzione delle settanta addette al servizio di pulizia». Che ieri hanno scioperato per l’intero turno di lavoro e in serata hanno incontrato i rappresentanti dell’amministrazione. Il sindaco Alessandro Andreatta ha comunicato che porterà la richiesta all’attenzione della sua giunta nella riunione di oggi.
Ieri alle 19, dopo un’ora di presidio di protesta in via Belenzani, sotto Palazzo Thun, 25 lavoratrici insieme ai segretari dei tre sindacati confederali Franco Ianeselli (Cgil), Walter Alotti (Uil) e Lorenzo Pomini (Cisl) e ai rappresentanti sindacali di categoria Roland Caramelle e la stessa Bassetti per la Filcams, Lamberto Avanzo e Francesca Vespa per Fisascat Cisl, sono state ricevute dal primo cittadino e dai capigruppo delle diverse forze politiche in
consiglio comunale.
«Hanno espresso tutti la propria solidarietà alle lavoratrici — fa sapere Bassetti — ma si tratta di una solidarietà ipocrita, espressa da chi ha deliberato la stesura di un bando che condanna settanta persone alla povertà».
L’appalto ponte messo a punto dai dirigenti comunali — in attesa che venga aggiudicato il famoso «maxi appalto» per il servizio di pulizie negli enti pubblici — ha dimezzato infatti il valore del bando di gara da 1,5 milioni di euro a 450.000 prevedendo la riduzione di frequenze e servizi, «quindi degli stipendi delle lavoratrici — chiosa la sindacalista della Cgil — con anche la possibilità di perdere dei posti di lavoro, perché la clausola sociale che è stata inserita non obbliga la ditta che si aggiudicherà la gara a mantenere lo stato attuale dell’occupazione».
«È importante che gli esponenti politici abbiano ascoltato la voce delle lavoratrici — sottolinea il segretario della Cgil Franco Ianeselli — quelle che erano presenti hanno fatto capire di non volere aiuti nè sussidi, ma solo di poter lavorare con dignità. Non si può fare cassa su persone che spesso già affrontano situazioni molto difficili: razionalizzare si può fare su tante cose, ma queste lavoratrici sono persone, non materiale di cancelleria».
Andreatta ha annunciato che sottoporrà la questione alla sua giunta nella riunione in programma oggi: «Nessuno ha però detto esplicitamente che il bando verrà ritirato — conclude Bassetti — ma la nostra richiesta rimane questa. Non accettiamo risposte intermedie. Qualsiasi decisione che non preveda il ritiro del bando non ci andrà bene. O si sta con le lavoratrici oppure si è contro di loro: o si fa un bando che tuteli le loro condizioni oppure la giunta le offende una seconda volta».

 

Scarica il pdf: pulizie ART 030919