09 dicembre 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

«Apss, tutti uomini ai vertici un passo indietro amaro»

La Uil. Alotti perplesso sulle scelte di Benetollo per le nomine del comitato di direzione

TRENTO. Tutti uomini. La scelta del direttore generale dell’Apss Benetollo di fare tutte nomine al maschile per il consiglio di direzione, preoccupa la Uil: «un passo indietro rispetto ad un equilibrio di genere già precario» commenta il segretario Walter Alotti. Nomine, viene evidenziato «sicuramente legittime. Ma lascia l’amaro in bocca e suscita perplessità in Uil l’aver escluso l’unica dirigente donna già posizionata ai piani alti della Aspp. Anche perché la notizia delle scelte di Benetollo arriva in concomitanza con il commiato alla femminista pacifista Lidia Menapace, a cui tutto ciò sarebbe parso, anche a lei, sicuramente un passo indietro nella lunga e difficile battaglia ingaggiata da tempo dalle donne per lo sfondamento del famoso “tetto di cristallo”, pure in Trentino. Non si comprende inoltre il contemporaneo affidamento ad uno degli altri dirigenti “uomo” nominati nel Consiglio di direzione, il dottor Ferro, sia dell’incarico di Direttore Sanitario che quello di Responsabile del Dipartimento di prevenzione, che potevano essere delegati ad altro o altra dirigente; tutto ciò spiace e lascia spazio al rammarico.
Tanto più vista la necessità, dati alla mano, di una lotta ancora più forte alla pandemia, che ha determinato in questi giorni una sequenza drammatica di decessi quotidiani per Covid ed ha prodotto in Trentino un tasso di mortalità Covid fra i più alti d’Italia.
All’assessore provinciale alla sanità Stefania Segnana, che ha semplicemente preso atto delle decisioni del neo direttore Benetollo, nonostante l’attenzione richiamata dal Comitato unico di garanzia dell’Aspp riguardo anche al “genere” nella composizione del Consiglio di Direzione, chiediamo di vigilare e possibilmente attivarsi affinché non passi in subordine, oltre all’equilibrio di genere nei livelli direzionali della sanità trentina, anche la “medicina di genere”. Il tavolo che tratta questa delicata materia, non è stato mai convocato, dalla fine della consigliatura scorsa. Non vorremmo a questo punto, che proprio un Assessore donna, rimanga nella memoria per un arretramento negli equilibri delle pari opportunità di genere nell’amministrazione e direzione della sanità e per la minima attenzione alla salute, delle donne in particolare».

 

Scarica il pdf: APSS ART 091220 3 (1)