31 luglio 2020 – Trentino
«Asili estivi, risorse sprecate dalla Provincia»
La denuncia. La Uil attacca: «Più personale che bambini iscritti, soldi da usare meglio»
TRENTO. «Risorse sprecate che potevano essere utilizzate nelle scuole dell’infanzia per l’anno scolastico 2020/2021». Nel mirino di Marcella Tomasi, segretaria provinciale della Uil Fpl, c’è l’apertura straordinaria voluta dalla Provincia, per il mese di luglio, della scuola dell’infanzia. «Siamo sempre stati contrari: troppe incognite, troppe criticità, poche iscrizioni (meno del 40% dati Pat)», commenta la sindacalista che ha scritto all’assessorato provinciale e al Dipartimento ma anche all’Azienda sanitaria e agli enti gestori elencando le criticità e chiedendo lumi sulla ripartenza di settembre.
«Le indicazioni di Apss -si legge nella nota -descrivono una situazione tranquilla dal punto di vista del contagio, tanto che la ripartenza può prevedere numeri e organizzazioni normali. La nota di Apss, a firma del dottor Ferro, prevede solo alcune accortezze sanitarie, quali l’igienizzazione puntuale, l’uso della mascherina o delle “visierine” per il personale, un attento lavaggio mani e la stabilità del “gruppo sezione”, quindi i bambini non possono cambiare gruppo durante la giornata. Malgrado queste “rassicurazione” rimangono invariati i protocollo sanitari, sui quali abbiamo avuto grosse criticità organizzative, con l’intenzione, non ancora adottata, di diminuire il numero dei bambini per sezione da 25 a 22. Nessuna valutazione da parte della Provincia e dell’assessorato su questo periodo di apertura straordinaria, nessun dato su cui ragionare, nessun nuovo modello organizzativo: tutto demandato alle singole scuole e al singolo gruppo d’insegnanti che dovranno disegnare, ob torto collo, l’organizzazione autunnale. I primi dati però ci sono arrivati: scuole aperte in cui era maggiore il numero di personale presente, tra insegnanti, cuoco e operatori d’appoggio, che i bambini. Ma già i dati iniziali dichiarati dalla Provincia lasciavano intendere questo risultato: ricorso l’entusiasmo d’inizio giugno quanto si è annunciato che i bambini iscritti alla scuola infanzia per il periodo straordinario erano il 37% di quelli normalmente frequentanti. Un risultato piuttosto scarno se si pensa che il leitmotiv della riapertura era “diamo risposte alle famiglie”. Vedendo queste percentuali si sarebbe dovuto capire che il 63% delle famiglie trentine si erano arrangiate, compresa la mia, e che forse non era questa la risposta che serviva loro. Ci chiediamo quindi quale sia la percentuale reale di bambini frequentanti e se l’investimento di denaro pubblico fatto da questa Giunta per l’apertura straordinaria ne sia valsa veramente la pena: in questo periodo così delicato per il Trentino, e per l’intero pianeta, sarebbe stato opportuno ponderare in modo diverso l’intervento». Tomasi critica anche le scelte della giunta provinciali riguardo un altro settore delicato, quello dell’assistenza socio sanitaria: «Sulle Rsa non è stata da meno: scelte unilaterali sul personale hanno riconosciuto solo a parte di esso il grande lavoro svolto in questi mesi di emergenza, con un “premio Covid” attribuito semplicemente con una delibera, che ha tagliato fuori tutto quel personale che ha lavorato durante emergenza ma senza i contaminati».
Scarica il pdf: materne ART 310720
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