19 febbraio 2017 – Corriere del Trentino

 Assegni di disoccupazione, patronati in attesa

Le Acli: i ritardi continuano. La Uil: nessuno ci ha chiamati. Il comitato: l’Inps lamenta pratiche incomplete

Promette di far discutere ancora molto il caso Inps. Non si placa, infatti, l’ira dei patronati trentini per i ritardi con cui l’Istituto di previdenza eroga gli assegni di disoccupazione. Nulla è cambiato, in pratica, rispetto a quando il Corriere del Trentino ha segnalato per la prima volta i disagi.

«Sono passate tre settimane e non siamo stati contattati da nessuno. Abbiamo letto che l’Inps avrebbe voluto avviare un confronto diretto con noi, ma al momento non è successo nulla, i ritardi continuano», riferisce Loris Montagner, responsabile del patronato delle Acli che da solo presenta ogni anno oltre 9.000 pratiche di disoccupazione. A febbraio, in particolare, sono state liquidate le Naspi di ottobre, dunque, dopo i 90 giorni previsti per il servizio.

E decisamente oltre il timing di cui aveva parlato il direttore regionale dell’Inps, Marco Zanotelli, che in difesa del suo Istituto aveva assicurato: «Il 98% delle pratiche viene eseguito entro 30 giorni».

Stessa situazione anche per il patronato Ital Uil: «Così non va bene, non è cambiato nulla. Il servizio è sempre lo stesso e nessuno ci ha chiamati per un chiarimento. Io non so più cosa dire per far capire che c’è gente che aspetta e che di questi soldi ne ha davvero bisogno», è l’affondo della responsabile Paola Urmacher. E anche il Comitato provinciale Inps Trentino, il cui compito sarebbe proprio quello di controllare e segnalare eventuali difficoltà in materia, sembra che finora sia riuscito a far poco. Nella riunione di gennaio, il tema non era all’ordine del giorno. Spostato a metà marzo, pare.

«Ho parlato con il direttore provinciale dell’Inps, Stefano Zabotto — chiarisce il presidente del Comitato, Flavio Quaglierini — e mi ha assicurato che stanno procedendo con i controlli dai quali si evince che molte pratiche arrivano incomplete o con errori e questo rallenta le procedure. Rimane ferma, in ogni caso, l’intenzione di avviare un confronto con i patronati».

Ma quando tutto ciò avverrà, non è dato saperlo. L’unica cosa certa è che continua il rimpallo di responsabilità. A dispetto di chi attende e continuerà a farlo.

Scarica il pdf: disoccupazione ART 190217