Trentino, Il T – 15 aprile 2023
Assegno unico, a giugno arrivano gli arretrati
L’assegno unico provinciale si adegua al livello dell’inflazione. Con il primo di giugno, la giunta ha annunciato che saranno erogati tutti gli arretrati corrispondenti all’incremento della misura contro la povertà, a sostegno di famiglie e singoli, per le mensilità del primo semestre 2023, cioè a partire da gennaio 2023.
La rivalutazione approvata dalla provincia ammonta al 4% per le forme di sostegno al reddito (cosiddetta quota A) e per le famiglie con figli (quota B1). Al 6% per le famiglie con invalidi (quota B3). Un’integrazione che contrasta la perdita di potere d’acquisto che si sono trovati ad affrontare con l’impennata dell’inflazione i cittadini. La variazione media annua dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi) indicata da Istat è pari all’8,1%. Ed è a questa soglia a cui l’Inps a febbraio ha adeguato gli assegni unici universali.
«Con l’adozione definitiva, che ha richiesto i tempi necessari per l’acquisizione dei pareri, possiamo rendere concreta l’indicizzazione dell’assegno unico che è un’importante misura a sostegno delle famiglie trentine. L’adeguamento all’inflazione rappresenta un ulteriore e necessario intervento che si associa ad altre misure a sostegno del reddito come il Bonus Energia, con cui la Provincia supporta i nuclei familiari e le categorie economicamente più fragili di fronte all’incremento dei prezzi», spiega l’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, che ha proposto la delibera approvata dalla Giunta provinciale, dopo l’acquisizione di pareri favorevoli sia del consiglio delle autonomie locali sia della commissione competente del consiglio provinciale.
Allo scoccare del primo giugno, partirà la liquidazione degli arretrati corrispondenti all’incremento dell’assegno per le sei mensilità. La proposta va incontro anche alle richieste che i sindacati hanno formulato a livello unitario. «Accogliamo con favore l’attuazione della misura che innalza per il primo semestre dell’anno l’assegno unico provinciale contro la povertà e per i figli minori del 4%. Va detto però che si tratta solo di un una tantum», commentano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. Proprio perché la misura nazionale ha trovato un’estensione fino all’8%, i sindacati chiedono che la Provincia non faccia da meno. Chiedono la piena indicizzazione all’inflazione dell’assegno unico e delle altre misure del welfare provinciale. Le risorse extra sarebbero da «individuare e stanziare fin dall’ormai prossima variazione di bilancio».
«A questo proposito — concludono le tre sigle — considerato il fatto che la Giunta ha scelto di comprimere i tempi del confronto sui contenuti della variazione che di fatto svuota l’assestamento di bilancio, nei prossimi giorni invieremo precise richieste alla Giunta e alla Prima Commissione sulle priorità da dare all’utilizzo delle risorse dell’avanzo di amministrazione».
Scarica il pdf: TRENTINO, IL T assegno ART 150423
No Comments