16 ottobre 2019 – Trentino
Assegno unico, altro rinvio. Nidi, novità per le rette
Quarantamila famiglie trentine dovranno fare i conti con un nuovo rinvio per la presentazione delle domande di assegno unico. «Manca ancora una comunicazione ufficiale da parte della Provincia, ma sembra ormai certo che non si potrà fare domanda prima del 4 novembre e non il 28 ottobre come stabilito in precedenza. E’ il secondo rinvio per questa campagna», fanno sapere sindacati e Acli. Che in merito ai nuovi interventi come il bonus sport, inserito nell’assegno unico,fanno notare: «La giunta ha stabilito che il contributo scatta dall’ottobre precedente all’anno di erogazione dell’assegno unico, dunque ottobre 2019 per l’Aup 2020. E tutte le famiglie, che non informate a dovere, hanno pagato le rette dei corsi sportivi il 30 settembre restano a “0”?».
Un passo avanti, secondo i sindacati, è stato fatto sulle rette degli asili nido: «Il dimezzamento varato dalla Giunta provinciale diventa un po’ più equo. L’esecutivo, accogliendo anche le richieste di Cgil Cisl Uil, ha provato ad armonizzare in modo indiretto l’intervento provinciale con il contributo erogato dall’Inps. In concreto per le famiglie lo sconto provinciale sulle rette verrà calcolato sulla somma non coperta dal bonus statale, e quindi per le rette superiori a 136,37 euro mensili. Una decisione che va nella giusta direzione – commentano Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti Grazie a questo primo meccanismo di coordinamento tra i due interventi la Provincia risparmierà anche un po’ di risorse che, a questo punto, dovrebbero essere indirizzare per abbattere almeno in parte le rette massime».
Il provvedimento varato dalla Giunta Fugatti infatti, rende più efficace l’abbattimento delle tariffe previsto con l’assegno unico provinciale, ma non risolve tutti i problemi. «Il primo è quello delle rette massime: oggi una famiglia con Icef superiore anche solo per un euro a 0,40 paga rette fino a 300 euro al mese, al netto dello sconto Inps. Chi è appena sotto la soglia Icef paga appena 60 euro cumulando i due benefici. «Sarebbe giusto che la giunta destinasse parte delle risorse risparmiate alla riduzione delle tariffe massime oggi pagate da almeno il 25% delle famiglie trentine», concludono Cgil, Cisl e Uil.
Scarica il pdf: assegno unico ART 161019 1
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