02 settembre 2017 – Corriere del Trentino
Assegno unico in vigore dal 2018
Sostegno a favore di 40.000 famiglie Olivi: «Vincoli di condizionalità per stimolare a uscire dall’indigenza»
La giunta provinciale ha stabilito le caratteristiche del nuovo «assegno unico» per sostenere le famiglie e le persone in difficoltà. Le risorse destinate valgono nel complesso 75 milioni di euro per una platea di 40.000 nuclei familiari e 140.000 persone. Previsti anche dei vincoli di condizionalità, «per stimolare i beneficiari ad attivarsi per uscire dalla situazione di indigenza» ha spiegato il vicepresidente Alessandro Olivi.
I criteri e le modalità di attuazione della legge che istituisce l’assegno unico sono stati stabiliti in via preliminare dall’esecutivo. L’iter prevede successivamente il passaggio in commissione e poi l’approvazione finale, per cui i sindacati sperano in un’ulteriore affinamento dello strumento.
L’assegno unico sarà introdotto dal 2018. Metterà insieme tutte le risorse ad oggi dedicate al reddito di garanzia, all’assegno regionale al nucleo familiare, all’abbattimento delle tariffe degli asili nido e tagesmutter, all’assegno integrativo invalidi. Ad esse si aggiungono le risorse derivanti dalla mancata previsione dal 2018 della detrazione fiscale sull’addizionale regionale per i figli a carico che sono interamente dedicate ai nuclei con figli a carico. Complessivamente i nuclei ed i soggetti interessati sono circa 7.000 per il sostegno al reddito, circa 32.000 per i figli, circa 3.000 per la l’accesso ai nidi d’infanzia e i disabili coinvolti circa 7.800, fatte salve le sovrapposizioni.
I 75 milioni messi a disposizione contengono 4 milioni in più per il sostegno al reddito, 10,5 milioni in più a sostegno dei nuclei familiari con figli, 3,5 milioni in più per le persone invalide. Le caratteristiche dei beneficiari saranno stabilite tenendo conto delle capacità lavorative. Inoltre saranno consolidate le politiche attive del lavoro e gli interventi mirati di «cittadinanza attiva».
Focus sulla semplicità: : prevista una domanda unica da presentare ai Patronati e agli uffici per il pubblico della Provincia. Per il 2018 la domanda potrà essere presentata da metà ottobre 2017 al 31 marzo 2018. A regime la domanda potrà essere presentata dal primo luglio dell’anno precedente e fino al 30 novembre dell’anno di riferimento.
Per il sostegno al reddito, la durata del sostegno diventa annuale, non più quadrimestrale. Il beneficio viene esteso anche ai nuclei con Icef superiore a 0,13 (limite attualmente vigente) e fino a 0,16. Parte della somma mensile sarà messa a disposizione tramite una carta acquisti. Il sostegno ai nuclei familiari con figli prevede un aiuto dai zero ai 18 anni alle famiglie con Icef fino a 0,3: ad oggi il beneficio per le famiglie con un figlio era valido sono fino ai 7 anni. La terza quota conferma la misura per l’accesso ai servizi per la prima infanzia (tariffe agevolate da 40 a 220 euro al mese per Icef fino 0,40). La quarta quota ridisegna le misure di sostegno alle persone con invalidità per gli individui ed i figli appartenenti ad un nucleo in una logica di riconoscimento correlata ai livelli di gravità.
Per Olivi «l’assegno unico proietta il Trentino tra le realtà più avanzate a livello europeo. Non è una semplice di razionalizzazione dell’esistente, ma costituisce una risposta innovativa e agile ai bisogni espressi dalle persone». «Sono previsti anche dei vincoli di condizionalità — ha aggiunto —. In particolare chi manifesta una maggiore potenzialità a trovare un’occupazione stipula con l’Agenzia un Patto di Servizio. Gli altri sono tenuti a partecipare ad attività di volontariato e cittadinanza attiva. Il mancato rispetto della condizionalità comporta interruzione dell’erogazione e impossibilità a presentare domanda per un periodo di tempo commisurato alla gravità della violazione».
Franco Ianeselli, segretario Cgil, si dice soddisfatto «per una misura che estende le tutele a fasce sociali non sufficientemente sostenute. Da qui all’approvazione definitiva si rafforzi la dotazione economica con le risorse risparmiate con il Rei». Walter Alotti (Uil) chiede che «la giunta si esprima sugli stanziamenti effettivamente necessari» e chiede di rivedere il meccanismo Icef, indicizzandolo all’inflazione».
Scarica il pdf: ART 020917 Rei
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