Assestamento di bilancio. La manovra resta senza risposte per famiglie e lavoratori
Cgil Cisl Uil: l’esame in prima Commissione non ha migliorato il testo. Ci attendiamo modifiche significative nel dibattito in Aula. E sulla riorganizzazione delle Rsa chiariscono: “Operazione che non produce alcun vantaggio per anziani e territorio”
Nessun passo avanti sulla manovra di assestamento di bilancio. Per Cgil Cisl Uil del Trentino il testo votato dalla prima Commissione del Consiglio provinciale non contiene alcuna significativa modifica a vantaggio di famiglie e lavoratori e restano senza risposta le molte questioni poste dalle organizzazioni sindacali, dall’ampliamento degli ammortizzatori sociali alla revisione della voucherizzazione dell’assegno unico. Diverse delle priorità poste dai sindacati erano state portate all’attenzione dei consiglieri grazie ad alcuni emendamenti delle forze di minoranza, tutti puntualmente bocciati.
“Non possiamo che ribadire la nostra delusione per una manovra non all’altezza della drammatica crisi economica caduta sulle spalle delle famiglie trentine – fanno notare con amarezza i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. E’ la terza manovra varata dalla Giunta Fugatti in pochi mesi che non contiene risorse adeguate per il lavoro. Con una spregiudicatezza incomprensibile l’Esecutivo ha usato le pochissime risorse aggiuntive non per dare risposte ai nuclei a rischio povertà e quindi rafforzare la domanda come chiede anche la Camera di Commercio”.
Non è stata accolta, inoltre, la proposta dei consiglieri di minoranza per il rifinanziamento del fondo di solidarietà con 15 milioni di euro. “Questo vuol dire che fino a quando il Governo non allungherà la durata della cassa integrazione Covid 19 oltre le 18 settimane previste e ormai in esaurimento, ci saranno moltissimi lavoratori del turismo e dei servizi senza nessuna forma di sostegno. Il Fondo poi non ha più un euro proprio in cassa oggi per gli ammortizzatori ordinari. I nostri appelli a seguire la strada imboccata dalla Provincia di Bolzano sono rimasti lettera morta”, fanno notare Grosselli, Bezzi e Alotti.
Disco rosso anche sul fronte delle risorse per l’indennità di vacanza contrattuale ai dipendenti del pubblico impiego. “Venti milioni di euro che servono a riconoscere quanto questi lavoratori hanno perso in questi anni di assenza di rinnovo del contratto”, spiegano i tre segretari.
Grande assente dal dibattito anche il tema della casa. Nessun passo avanti sulla proposta di istituire un osservatorio per le politiche abitative. Purtroppo l’impegno assunto dall’Esecutivo ancora a dicembre scorso in Consiglio provinciale, è precipitato nel dimenticatoio e adesso si vota in senso opposto a quanto fatto sette mesi fa.
Infine resta lo sconcerto per il metodo con cui la Giunta intende modificare l’organizzazione delle Rsa, spostandone il coordinamento sanitario sull’Azienda sanitaria. “Non è sicuramente quella dell’emendamento la strada giusta per apportare queste modifiche, senza alcun confronto né coinvolgimento delle Apsp – sottolineano i tre segretari -. Entrando a gamba tesa il presidente Fugatti delegittima il ruolo di queste realtà. E resta il dubbio che queste modalità siano pensate ad arte per creare scompiglio distogliendo il dibattito pubblico dal vero nodo, cioè il fatto che non ci sia un solo euro in più né per i medici che operano nelle Rsa, né in generale per il welfare anziani rispetto alla situazione attuale. Non sono infatti sufficienti i 16 dirigenti medici previsti dalla Giunta provinciale al posto di quelli che operano attualmente per le Apsp per garantire un servizio sanitario di qualità agli ospiti delle Rsa al tempo del Covid. Servono maggiori investimenti da Parte della Provincia per ad oggi si tratta di un’operazione che non porta alcun vantaggio alle comunità perché non potenzia il servizio né a favore degli ospiti delle case di riposo, né a favore del territorio. Lo dimostra il fatto che l’operazione è a saldo zero per le casse di piazza Dante”.
La partita sull’assestamento di bilancio, in ogni caso, per Cgil Cisl Uil non è ancora chiusa e i sindacati si attendono sostanziali modifiche al testo durante il dibattito in Aula.
Trento, 16 luglio 2020
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