Assistenza. CGIL CISL UIL: “Appalti residuali, si punti su innovazione e tutele per gli operatori sociali”
Via libera della Giunta a linee guida sugli affidamenti e nuovo catalogo dei servizi. “Garantire le prestazioni a minori, anziani, adulti e disabili senza ridurre gli attuali livelli di qualità e competenza”.
La Giunta provinciale, nella seduta di venerdì 7 febbraio, ha approvato il nuovo catalogo dei servizi socio-assistenziali e le linee guida per gli affidamenti degli stessi servizi agli enti del terzo settore. “Si tratta di due atti attesi da tempo – ricordano CGIL CISL UIL per bocca dei segretari Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Marcella Tomasi – che hanno un’importanza decisiva non foss’altro per il fatto che riguardano 9mila addetti di associazioni e cooperative sociali operanti in Trentino a favore di decine di migliaia di utenti siano essi adulti, minori, famiglie, disabili o anziani. In termini di risorse si parla di quasi 90 milioni all’anno dei servizi assegnati da Provincia e Comunità di Valle e gestiti dal Terzo settore. Sono numeri da far tremare i polsi”.
Nel merito dei due atti le organizzazioni sindacali auspicano che la sperimentalità dichiarata dall’Esecutivo non rimanga uno specchietto per le allodole. “Oltre ai servizi da affidare sull’esterno il catalogo – ricordano i sindacalisti – stabilisce anche i requisiti organizzativi, livelli di professionalità e i contingenti di operatori sociali nei diversi settori e attività del sociale. Va verificata sul campo la bontà di questi parametri allo scopo di elevare gli attuali livelli di qualità e competenza. Se così non fosse si scaricherebbero sugli addetti e sugli utenti gli effetti di una riduzione delle prestazioni. Su questo fronte la Giunta deve prestare la massima attenzione: non potremmo accettare che si faccia cassa sui lavoratori o sulle persone più deboli”.
Per quanto riguarda le linee guida sugli affidamenti, i sindacati lanciano un allarme. “Per noi avvertono Grosselli, Bezzi e Tomasi – gli appalti debbono diventare residuali. Non sono infatti le gare a garantire qualità e innovazione. Ma se questi dovessero essere utilizzati, deve essere vincolante la sola offerta tecnica, escludendo ogni tipo di ribasso. La Giunta ha invece scelto uno strada diversa: il 10 percento dei punti di una gara potrà essere assegnato sulla base dell’offerta economica. La cosa non regge nel sociale”.
Un primo banco di prova saranno gli affidamenti per il servizio di assistenza domiciliare e consegna pasti alle persone anziane in Trentino impegna risorse delle Comunità di Valle stimabili in almeno 15 milioni di euro l’anno. “Si tratta – spiegano i sindacalisti – di appalti per lo più in proroga. Confidiamo che anche in questo campo si sappiano sperimentare modalità nuove di affidamento, puntando su coprogettazione e coprogrammazione. Solo così si garantisce davvero l’innovazione sociale e la tutela degli operatori dell’assistenza”.
Infine CGIL CISL UIL ricordano che la Provincia deve ancora stanziare almeno 5 milioni di euro per coprire gli incrementi di costo dei servizi socio-assistenziali legati agli aumenti salariali del rinnovo del contratto collettivo di lavoro delle cooperative sociali. “Sono passati già due mesi dal varo della legge di stabilità provinciale – incalzano Grosselli, Bezzi e Tomasi – e tutto tace. Quelle risorse debbono essere stanziate subito. Serve una variazione di bilancio immediata.”
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