06 febbraio 2019 – Trentino, Corriere del Trentino
«Atto inaccettabile. Colpito un simbolo della democrazia»
Unanime condanna per il gesto dal sindaco Valduga dal presidente del tribunale Adilardi, l’Anm e i sindacati
Reazioni a senso unico per l’attentato contro il tribunale, di unanime condanna per un gesto che appare soprattutto nella sua gravità simbolica, dato che i danni in fin dei conti sono relativi (sono infatti bruciati alcuni pannelli di truciolato che sostituivano il portone laterale del palazzo di giustizia, in fase di restauro ). Così il sindaco Francesco Valduga: «L’attentato di stanotte al tribunale di Rovereto è atto inaccettabile e da condannare. Anzitutto perché colpisce un luogo simbolo, il tribunale, dove si amministra la giustizia che è tutela per tutti i cittadini, ma in particolare per i più deboli. Proprio per questa sua funzione, sono da condannare gli atti di presunta giustizia fai-da-te. Inoltre è l’ennesimo e ravvicinato segnale di violenza che una città come la nostra, del dialogo e del confronto, non può che rifiutare. Mi auguro conclude il sindaco, che dal punto di vista formale è anche responsabile della sicurezza in città che gli inquirenti possano rapidamente individuare gli autori del gesto e che ogni dettaglio utile ad individuare e circoscrivere chi fomenta le logiche del disordine e della violenza, possa essere messo a disposizione delle forze dell’ordine».
«È un attacco alla legalità commenta il presidente del tribunale roveretano Giulio Adilardi -, alla struttura dello Stato che tutela la legalità. nel nostro sistema, la tutela della legalità è affidata alla magistratura indipendente, che è la garanzia stessa della democrazia. Ciò che secondo me dovrebbe preoccupare i cittadini conclude Adilardi è l’aspetto dell’aggressione a questo pilastro dello Stato in funzione della convivenza democratica».
Severo anche il giudizio dell’Associazione nazionale magistrati: «L’Anm del Trentino Alto Adige condanna il vile attentato incendiario a danno del Tribunale di Rovereto ad opera di soggetti allo stato non identificati. Dalle prime ricostruzioni pare innegabile la natura dolosa del gesto, che, anche prescindendo dai danni materiali provocati, costituisce una minaccia a tutte le persone che lavorano all’interno del palazzo di giustizia ed è evidentemente espressione di una cultura antidemocratica, in quanto diretto nei confronti del luogo della tutela dei diritti di ognuno».
Condanna decisa anche da parte dei sindacati confederati. «Ancora una volta dicono i tre segretari generali Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti – è necessario ribadire con forza come la violenza non possa mai essere lo strumento per manifestare il proprio dissenso. Si tratta solo di azioni pericolose e codarde, lontane anni luce dall’esercizio della giustizia come è intesa in una comunità democratica. Per questo esprimiamo la nostra ferma condanna e siamo vicini a tutto il personale che opera all’interno del tribunale roveretano».
Scarica il pdf: Tribunale ART 060219
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