l’Adige – 06 ottobre 2022
Aumentano gli infortuni quasi 100 in più al mese
Dai dati Inail balzo del 15,3 per cento Edilizia e logistica i settori più colpiti
TRENTO – Quando i sindacati, come è avvenuto nei giorni scorsi, sostengono che precariato e sicurezza sul lavoro sono due facce della stessa medaglia hanno le loro ragioni. Con l’aumento dell’instabilità occupazionale crescono anche gli infortuni. Lo dimostra il report dell’Inail per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro nei primi 8 mesi dell’anno.
In Trentino le denunce sono state 5.496 (687 di media al mese), rispetto alle 4.763 dello stesso periodo del 2021, di cui 11 per morte (8 nel 2021). Significa 91 incidenti in più al mese, 3 in più al giorno (non considerando sabato e domenica come riposo). È vero che l’anno scorso, mancando la stagione invernale a causa delle restrizioni Covid, c’erano meno occupati, ma è altrettanto vero che quest’anno gli infortuni sono cresciuti del 15,3 per cento, percentuale comunque sensibilmente più bassa rispetto al dato nazionale (+38,6 per cento).
Se l’agricoltura va in controtendenza con un -12,7 per cento (da 415 a 362), a crescere sono i dati relativi ad industria e servizi: +11,9 per cento, da 4.020 a 4.502. Andando nello specifico, una forte impennata la registra il settore delle costruzioni, dove nei primi otto mesi del 2022 ci sono state ben 371 denunce, con un balzo di quasi il 23 per cento (in linea con l’incremento a livello nazionale). Chiaro che la ripresa (a volte frenetica) dei cantieri a seguito degli incentivi statali spinge il fatturato del comparto ma anche le problematiche legate agli infortuni. L’incremento maggiore di incidenti in termini percentuali lo registra comunque il settore della logistica e del trasporto, con un +70,5 per cento (+124% in Italia): da 214
a 365. In valore assoluto è il complesso delle cosiddette “attività manifatturiere” a svettare, con 710 denunce e un incremento del 19,1 per cento.
Sfiora l’8 per cento l’aumento degli infortuni per quanto riguarda la ristorazione e l’alberghiero, mentre in calo sono in calo di quasi il 10 per cento le denunce del settore sanità e assistenza sociale.
«A parole la sicurezza sul lavoro continua ad essere una priorità per la Giunta provinciale e per le imprese trentine. Non possiamo però non constatare purtroppo come si tratti di parole che restano tali» il primo commento di Manuela Faggioni Sella, Katia Negri e Alan Tancredi per Cgil Cisl Uil. I sindacati su questo tema sono da sempre piuttosto critici nei confronti di Piazza Dante. «Nessun impegno nuovo – è la loro interpretazione – è stato assunto su questo tema, mentre tutte le nostre sollecitazioni sono cadute nel vuoto. Abbiamo solo una certezza, e cioè che in Trentino ci si continua a infortunare lavorando e i dati di agosto di Inail con un incremento di oltre il 15 per cento rispetto ad un anno fa ne sono una drammatica conferma».
I tre portavoce tornano a ribadire un punto tanto caro al sindacato, ovvero la richiesta alla Provincia di rafforzare gli organici del Servizio lavoro e di Uopsal. «Sappiamo che c’è una grave carenza di personale. Il problema è stato condiviso anche con l’assessore Spinelli che in più occasioni si è reso disponibile a nuove assunzioni. Ad oggi dovrebbe essere stato predisposto un bando per nuove assunzioni. Il condizionale è d’obbligo».
Allo stesso modo i sindacati continuano a battere sulla necessità che la sicurezza debba diventare un vantaggio competitivo per le imprese. «Vanno premiate le aziende che investono sulla tutela della salute e della sicurezza e allo stesso modo vanno tenute fuori da sostegni e sgravi fiscali le realtà che non rispettano le regole sulla sicurezza. Sembra banale ma ad oggi non è ancora così».
Sul tema sicurezza i sindacati accusano il mondo imprenditoriale di non far sentire la propria voce. «L’8 giugno scorso a seguito di una riunione unitaria di tutti gli Rls e Rlst di Cgil Cisl Uil abbiamo inviato al coordinamento imprenditori un documento con le nostre priorità – spiegano Faggioni, Negri e Tancredi -. Nelle nostre intenzioni doveva essere una base per aprire il confronto. Al momento constatiamo solo un silenzio assordante. Ribadiamo comunque che insieme ai rappresentanti sindacali in ogni luogo di lavoro siamo disponibili in ogni momento al confronto e al coinvolgimento immediato per tutelare la salute, la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici».
Scarica il pdf: ADIGE infortuni ART 061022
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