L’Adige – Venerdì 18 Ottobre 2024

Aumenti ai manager: Fugatti più «generoso» della Meloni

La polemica – Alotti (Uil) torna sugli stipendi pubblici

 

«La manovra del governo Meloni abbassa i limiti degli emolumenti dei manager delle società pubbliche partecipate e degli enti da 240 mila euro a 160 mila euro. Al pasticcio dei vergognosi vitalizi dei consiglieri regionali e dei loro nuovi trattamenti contributivo-previdenziali si aggiunge ora il tema dei compensi dei manager delle società partecipate, il cui tetto, al contrario, è stato alzato appena il mese scorso in Trentino da 155 mila euro a 190 mila e per qualche situazione portato al vecchio limite della legge Madia del 2016 a 240 mila euro». A sollevare la questione è il segretario generale della Uil, Walter Alotti.

Già nei giorni scorsi, Alotti aveva criticato l’aumento voluto dalla Provincia per i manager, e ora rincara la dose: «Alla luce di tutto questo chiediamo quindi un ripensamento della decisione della giunta Fugatti o perlomeno una verifica della legittimità della recente deliberazione da parte degli uffici provinciali e della Corte dei Conti. Oltre che dal punto di vista tecnico, anche da quello etico salta all’occhio un allargamento della forbice dei compensi e delle retribuzioni dell’establishment (quella che per anni è stata definita “casta”) rispetto ai cittadini comuni. E tutto questo accade anche nella nostra comunità autonoma trentina».

Tornando al provvedimento del settembre scorso con gli aumenti per i manager, la Uil ricorda di essersi fortemente opposta, «credendo più equo ed opportuno un aumento in linea con quello previsto per il rinnovo contrattuale dei dipendenti del comparto pubblico. Una proposta ignorata bellamente dalla giunta. Una giunta trentina che si è rivelata molto più generosa verso questi professionisti, che sono scelti ovviamente in via discrezionale, rispetto alla stessa politica nazionale».

 

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