Il T – Domenica 15 Settembre 2024

Aumenti ai manager: «Scelta sbagliata»

Alotti (UIL), Grosselli (Cgil) e Degasperi si oppongono alla delibera sui compensi

Gabriele Stanga

La decisione della Giunta provinciale di aumentare da 155 mila a 190 mila euro il tetto massimo delle retribuzioni per i dirigenti delle società controllate ha suscitato molte critiche, in particolare da parte dei sindacati.

Walter Alotti, segretario generale di UIL Trentino, definisce «inopportuna e fuori tempo» la decisione della Giunta di aumentare di oltre il 20% le retribuzioni già consistenti dei manager delle società partecipate. «Anche se queste retribuzioni sono ferme da tempo, il contratto dei dirigenti della Provincia non è ancora stato rinnovato», ha spiegato Alotti, aggiungendo che sarebbe stato più appropriato legare l’aumento agli indici percentuali utilizzati per i dipendenti pubblici.

Alotti suggerisce inoltre una distinzione tra manager organizzativi e amministratori con funzioni più tecniche e di direzione, osservando che «i fondi destinati a questi professionisti potrebbero essere meglio spesi nella pubblica amministrazione, dove stiamo assistendo a una fuga di tecnici e alla difficoltà di reclutare nuovi».

Anche il segretario della Cgil, Andrea Grosselli, critica la decisione, evidenziando che «gli aumenti dei manager superano lo stipendio medio di un lavoratore normale». Grosselli sottolinea inoltre come non siano stati garantiti ai lavoratori pubblici aumenti dignitosi, facendo notare che «mentre l’inflazione è al 17%, l’aumento concesso ai dipendenti pubblici è stato solo dell’8%».

 

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