08 maggio 2019 – Trentino
Aumento per gli insegnanti sarà una trattativa in salita
Ancora ci sarà da discutere, trattare e, forse, lottare. Gli oltre 7 mila insegnanti trentini non possono essere ancora del tutto sicuri di avere in tasca l’aumento, stabilito a livello nazionale in un incontro all’alba, di 100 euro lordi, in media. In teoria, e anche in pratica, l’aumento, stando alla norma d’attuazione sulla scuola, dovrebbe applicarsi automaticamente agli insegnanti trentini. Soldi che dovrebbero essere riconosciuti automaticamente. Questo comporterebbe a regime una spesa di circa 10 milioni di euro. Una somma rilevante che avrebbe fatto sollevare più di un sopracciglio.
In Provincia c’è chi fa notare che, sempre in media, gli insegnanti trentini guadagnano 180 euro in più dei colleghi del resto d’Italia. Per questo c’è chi, per cercare di risparmiare, pensa che l’aumento potrebbe essere inferiore, lasciando comunque gli insegnanti trentini a un livello superiore rispetto agli altri insegnanti. I sindacati davanti a questa ipotesi si sono subito allarmati: «L’aumento stabilito a livello nazionale va applicato anche a noi, non c’è molto da discutere. Lo dice la norma. Se poi vogliono parlare del fatto che un insegnante trentino guadagna di più rispetto a un collega che lavora in altre zone, tengano presente che il differenziale è riconosciuto in forza di ore di lavoro e impegno supplementare rispetto al resto del paese».
L’assessore all’Istruzione Mirko Bisesti smorza i toni: «Ancora non c’è l’accordo a livello nazionale. Quello che posso dire è che è prevista una trattativa e delle riunioni preparatorie già a fine mese. I nostri uffici stanno facendo i calcoli. L’aumento nazionale va riconosciuto, ma si tratta di vedere bene tutto. E comunque l’aumento sarà inserito nella finanziaria nazionale, quindi a partire dall’autunno». Questo vuol dire, quindi, che difficilmente le risorse saranno previste già nell’assestamento di bilancio di luglio, al contrario di quanto sperano i sindacati.
L’accordo nazionale prevede il recupero del 4,1% dell’inflazione nel triennio tra il 2019 e il 2021 per i 6 mila insegnanti di ruolo e i 1200 precari che lavorano nella scuola trentina. Facendo una media, i sindacati hanno calcolato in 100 euro lordi al mese l’aumento.
Soldi che dovrebbero aggiungersi a quelli che già prendono gli insegnanti trentini. A giudicare dai dubbi che emergono in Provincia ci sarà da trattare.
Ma il trattamento aggiuntivo è stato riconosciuto in base anche a un impegno aggiuntivo in termini di ore e progetti degli insegnanti trentini. Quindi ci sarà da trattare su tutto questo. I prossimi incontri tra sindacati e Provincia, quindi, si preannunciano come abbastanza caldi.
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