10 ottobre 2021 – l’Adige

Azienda sanitaria. Sono 130 i precari mai assunti «Proroghe su proroghe, ma nessuna garanzia: così non si può lavorare»

Rimane caratterizzata dall’incertezza e dalla frustrazione la situazione dei 130 lavoratori interinali dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, che rischiano di rimanere senza lavoro nelle prossime settimane, tra la fine di novembre e l’ultimo dell’anno. Nella maggior parte dei casi, si tratta figure professionali che svolgono funzioni amministrative, di magazzino oppure di carattere tecnico, anche se, a quanto rilevato dai sindacati, non mancano professionisti medici, infermieri e operatori socio-sanitari.
La condizione di precarietà di questi lavoratori, a contratto con l’agenzia Orienta Apl, è ben rappresentata dalla testimonianza rilasciataci da alcuni di loro, che, raccontando la difficile situazione in cui i trovano ad operare, hanno chiesto di rimanere anonimi per paura di ritorsioni. «Nel corso di oltre due anni di lavoro all’interno dell’azienda ci ha spiegato un impiegato, inserito all’interno degli amministrativi ho avuto sette proroghe contrattuali e un rinnovo: di fatto, ho vissuto con la spada di Damocle sulla testa senza sapere se il mese successivo avrei o meno avuto un lavoro. Nonostante la correttezza con cui molti di noi svolgono il proprio incarico, in alcuni casi addirittura perseguitati dai colleghi assunti, niente ci viene riconosciuto. A volte io stresso mi chiedo perché lo faccio». La situazione è particolarmente complicata, dato che riguarda ambiti lavorativi e mansioni molto diverse tra loro. Tra queste vi sono anche servizi centrali per il corretto funzionamento dell’azienda, come rilevato da un lavoratore. «Da cittadino, mi viene da chiedermi -ha specificato -come faranno una volta conclusi i nostri contratti a garantire un certo livello di prestazioni alla popolazione, dato che senza molti di noi è difficile pensare di mantenere gli standard attuali. Credo che per un’azienda sanitaria vi sia, poi, una questione morale: come si fa a lasciare a casa così tante persone, di cui molte hanno fornito un contributo essenziale durante l’emergenza pandemica».
Le richieste dei lavoratori, inserite in una lettera che i sindacati hanno inviato alla Giunta provinciale e all’azienda sanitaria, assieme al proposta di istituzione di un tavolo di confronto sul tema, riguardano soprattutto la possibilità di un’assunzione diretta mediante concorso. «Per anni -dicono -abbiamo svolto le stesse mansioni degli assunti dell’azienda, e ci troviamo ora privi di alcun diritto e senza un maggior punteggio di partenza rispetto a chi non conosce il lavoro. Dato che di questo personale vi è bisogno, ci chiediamo perché non iniziare la stabilizzazione di chi è già stato formato e conosce bene la realtà locale».

Scarica il pdf: l’Adige somministrati sanita ART 101021