18 giugno 2020 – Trentino

Banca d’Italia: «Pil in caduta libera In Trentino la crisi colpirà duro»

DURI I SINDACATI

«Gli imprenditori hanno preferito non reinvestire nelle aziende i fatturati»

• «Gli imprenditori trentini hanno preferito non reinvestire nelle aziende l’aumento di fatturati e utili, non facendo abbastanza per crescere sul mercato, essere più innovative e competitive», dicono i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Una dinamica non nuova al nostro tessuto economico che ha frenato la crescita della produttività e con essa quella delle retribuzioni». In sostanza si lavora tanto in termini di ore, ma il valore aggiunto prodotto resta basso perché al lavoro non si accompagna un tasso di investimento e di innovazione tale da permettere un utilizzo più efficiente della forza lavoro, sostengono i sindacati. Che proseguono: si aggiunge il rallentamento della crescita demografica e il progressivo invecchiamento della popolazione che espongono l’economica trentina a maggiori difficoltà e ad un’incapacità a valorizzare, all’interno dei contesti produttivi, anche le competenze dei lavoratori senior. «Stando così le cose la priorità anche delle politiche pubbliche a sostegno delle imprese non possono ridursi a ulteriori tagli delle tasse non selettivi. Gli imprenditori invocano la riduzione dell’Irap, che nella nostra provincia è già tra le più basse d’Italia, ma quel che serve è ben altro. Bisogna favorire la crescita dimensionale delle aziende locali e la loro capacità di innovazione. Interventi che aumentano la redditività aziendale non portano a risultati significativi in termini di crescita economica, retributiva ed occupazionale, se questa non viene poi distribuita sul sistema. Anche nel mondo post-Covid, la scommessa è creare un contesto attrattivo che tenga sul territorio queste risorse umane altamente qualificate. Allo stesso tempo serve investire sulla qualità dell’occupazione: precarietà e retribuzioni basse facilitano, infatti, la dispersione del capitale umano».

Scarica il pdf: Crisi ART 180620