17 maggio 2020 – Trentino
«Bene l’accordo su ristornati ed estetisti, ora servono protocolli sui test rapidi»
• «L’accordo tra il governo, le Regioni e le Province autonome è sicuramente positivo. Ma non è il momento di abbassare la guardia». Così i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. «Anche in Trentino spiegano domani potranno essere riaperte le attività bar, ristoranti e servizi alla persona senza fughe in avanti, con protocolli su salute e sicurezza condivisi e regole chiare e certe per le imprese. Ora però, mitigando le prescrizioni, aumentano le responsabilità nel gestire la fase 2. Dipenderà quindi da noi se riusciremo a gestire le conseguenze sanitarie delle riconquistate libertà. Per questo in Trentino dobbiamo fare chiarezza una volta per tutte sui dati epidemiologici, dobbiamo moltiplicare l’impegno per monitorare il rispetto delle regole per la salute e sicurezza in tutti i luoghi di lavoro e rafforzare gli strumenti di prevenzione della sanità territoriale. La battaglia contro il Covid-19 non è ancora vinta: per questo appoggiamo con forza l’iniziativa degli ordini delle professioni mediche che hanno chiesto alla Provincia un piano sanitario condiviso per la Fase 2. Riteniamo che l’ipotesi di accordo tra Provincia e Confindustria per i test sierologici sia un primo passo, ma non sufficiente. E’ tempo che la Provincia tramite l’Apss fissi dei protocolli specifici sui test rapidi, individui i prodotti più efficaci sul mercato e ne permetta la diffusione, facendone comprendere ai cittadini l’utilità e i limiti. Per contenere il virus in una fase molto delicata considerata la riduzione dei vincoli, è fondamentale disporre di una pluralità di strumenti di prevenzione e tracciamento».
Scarica il pdf: accordo ART 170520
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