10 novembre 2021 – l’Adige

«Bene lo stop all’ospedale “policentrico”». Sindacati. «Positivo prevedere 11 case di comunità: la Giunta chiarisca dove vuole andare»

Sfruttare le risorse che il Pnrr stanzia sulla sanità per creare in Trentino undici case di comunità e tre presidi ospedalieri di comunità è positivo. Lo dicono i sindacati dei pensionati, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati, che però vogliono vederci chiaro sulla direzione che la Giunta intende seguire per ridisegnare la sanità sul territorio. «Se finalmente ci si muove verso un modello che rafforza medicina territoriale e di prossimità, che potenzia la prevenzione e la domiciliarità, che facilita l’integrazione socio-sanitaria e dunque garantisce una reale e continua presa in carico del cittadino soprattutto per i soggetti con cronicità e per gli anziani e non autosufficienti non possiamo che essere a favore -dicono i tre segretari Ruggero Purin, Tamara Lambiase e Claudio Luchini -. Solo pochi mesi fa, però, la giunta ha illustrato il nuovo disegno della sanità basato sull’ospedale policentrico. Vorremmo capire se hanno cambiato idea o se hanno le idee molto poco chiare e ben confuse».
Quel che è certo, secondo i sindacati, che un modello basato sulle case di comunità darebbe finalmente gambe al progetto dello Spazio Argento che l’esecutivo Fugatti ha di fatto congelato. «Ipotizzare case della salute vorrebbe dire dare una risposta in termini di prevenzione e presa in carico complessiva del paziente, garantendo una continuità di assistenza per le malattie croniche e dunque rispondendo ai bisogni di una comunità che invecchia come la nostra». Infine il nodo del personale. «Se le risorse saranno assicurate dai fondi europei, c’è da sciogliere la questione del modello organizzativo e delle risorse umane. Le nostre strutture sanitarie sono in affanno da anni, con ripercussioni pesanti in termini di liste d’attesa e erogazione dell’assistenza».

 

Scarica il pdf: ADIGE pensionati ART 101121