Il T – 21 ottobre 2023

Biblioteche, i sindacati si mobilitano

«Pagare esperti in catalogazione bibliografica come degli addetti alle pulizie è la plastica dimostrazione della distorsione dei sistema degli appalti nella nostra provincia». Lo dichiarano i segretari di Cgil Cisl Uil, Maurizio Zabbeni, Michele Bezzi e Stefano Picchetti che rappresentano le tre confederazioni al tavolo appalti, commentando la notizia pubblicata ieri dall’Adige, relativa al fatto che la società di Torino che si è aggiudicata l’appalto della Provincia per la catalogazione dei libri nelle biblioteche trentine, assume i catalogatori per lavorare a Trento offrendo un contratto da addetto alle pulizie.
«Con il paradosso – aggiungono Cgil, Cisl e Uil – che il nuovo codice appalti nazionale, mettendo in capo una responsabilità di controllo sulla stazione appaltante mette un argine. In Trentino, invece, Piazza Dante non ha accolto nessuna delle proposte avanzare da Cgil, Cisl e Uil, andando esattamente in direzione opposta, deresponsabilizzando del tutto la stazione appaltate che a questo punto non eserciterebbe nessun controllo sul fatto che chi si aggiudica l’appalto poi applichi le condizioni previste dal capitolato e dalle norme. È una deriva a cui ci stiamo opponendo con forza al tavolo appalti provinciale. Ad oggi le nostre richieste sono state ignorate, ma quello che sta accadendo con l’appalto delle biblioteche provinciali è la dimostrazione che le nostre non sono fantasie, ma timori che nascono dalla conoscenza della realtà. Per quanto ci riguarda continueremo ad opporci a questa visione che punta a ridurre le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto».
Nello specifico dell’appalto in questione, i tre sindacalisti chiariscono che, viste le mansioni richieste, «l’unico contratto applicabile è quello indicato in bando, ovvero Federculture». In questo caso, addirittura, non solo si avvalora la tesi – rilevano i sindacalisti – che si possa applicare anche un contratto che non rispetti i requisiti di legge, ma addirittura non si verifica che sia applicata nemmeno la norma provinciale precedente il nuovo codice nazionale, ovvero che nel caso in cui si applica un contratto diverso da Federculture i lavoratori abbiano diritto ad un’indennità di appalto.
«Abbiamo fatto valere questo diritto in Tribunale – cirodano Cgil, Cisl e Uil – e i giudici ci hanno sempre dato ragione. Purtroppo, senza la verifica in sede di gara del contratto applicato e delle condizioni garantite ai fini delle condizioni economiche e normative ex ante, come richiesto dal nuovo articolo 11 del codice degli appalti nazionale, continueremo a vedere questo tipo di scempi. Noi come sindacato non siamo disposti a tollerarlo, pronti alla mobilitazione, nelle piazze e in tribunale», concludono.
La Provincia aveva assegnato con gara europea a una società di Torino (la Biblon sc) l’appalto del servizio di catalogazione delle nuove risorse bibliografiche per 290.891 euro. Era stata l’unica società a partecipare alla gara.

 

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