Bilancio Pat: positiva l’intesa con lo Stato. Per i sindacati per mettere in sicurezza la finanza pubblica locale, i servizi pubblici e il welfare servono riforme strutturali che sostengano la crescita economica.
Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil, Cisl Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti
“L’intesa raggiunta per la riduzione della compartecipazione al risanamento dello Stato è un passo avanti positivo, ma ancora parziale rispetto ai bisogni della nostra Autonomia. E in quadro di indeterminatezza su altre partite finanziarie strategiche, a cominciare dai fondi del Pnrr, c’è il rischio che l’Autonomia venga depauperata di risorse rispetto alle regioni ordinarie. Per questa ragione è fondamentale far sì che le competenze che la nostra Provincia esercita per conto dello Stato siano adeguatamente riconosciute anche sul piano finanziario in particolare nei meccanismi di ripartizione delle risorse europee del Recovery Fund.
Non possiamo inoltre non rilevare che sostenere, come ha fatto il presidente Fugatti, che solo grazie a questa intesa saranno stanziate le risorse per rinnovare i contratti pubblici, è un’affermazione palesemente falsa. Il presidente sa benissimo che il contratto andava rinnovato comunque e la Provincia doveva prevedere gli stanziamenti necessari come è già stato fatto anche in Alto Adige.
Le risorse aggiuntive assicurate dall’intesa odierna non sono purtroppo sufficienti per mettere in sicurezza la finanza pubblica locale, i servizi pubblici e il welfare territoriale. Quest’anno le casse di Piazza Dante non potranno contare su 250 milioni di euro proprio per il concorso al risanamento statale. In questo quadro il tema vero è come si spenderanno le risorse. Crediamo che sia responsabilità della Giunta mettere in sicurezza i conti pubblici senza tagli alla spesa o ai sostegni alle famiglie. Al contrario servono interventi per stimolare la crescita economica e la sua sostenibilità aumentando la produttività e mettendo in campo quelle riforme di cui il Trentino ha urgente bisogno per diventare più efficiente. Qualora la manovra oer il 2022 fosse ancora una volta priva delle necessarie riforme ciò significherà solo pregiudicare i servizi ai cittadini e la competitività del nostro sistema anche nel prossimo futuro.”
Trento 27 ottobre 2021
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