22 gennaio 2022 – Corriere del Trentino

Bollette, la giunta apre ai sindacati «Imprese, batosta di 400 milioni»

TRENTO Mario Tonina non esita a definire «drammatico» il momento che stanno vivendo imprese e famiglie a causa del caro bollette. «Solo per il mondo dell’impresa trentina sono attesi aumenti per 400 milioni di euro», spiega il vicepresidente della Provincia, nonché assessore all’ambiente, Mario Tonina. Che apre le porte ai sindacati: «Li incontreremo la prossima settimana».

Intanto continua a salire il grido d’allarme degli operatori economici. Dopo l’allerta lanciata dai rappresentanti del comparto lattiero-caseario — che giovedì hanno già avuto un incontro con alcuni esponenti della giunta provinciale — ieri hanno sollevato la questione altri due importanti settori della cooperazione agricola trentina: frutticolo e vitivinicolo. Solo per le aziende di produzione delle mele i costi sono lievitati di circa 30 millesimi di euro al chilo, in buona parte dovuto all’aumento dell’energia elettrica, che per il consorzio Melinda inciderà dai 12 ai 15 millesimi al chilo. Nota bene: la produzione media annua di Melinda è di oltre 400.000 tonnellate di mele (il 20% di quella nazionale). A ciò si aggiunge l’incremento delle spese per gli imballaggi (+20%), i trasporti interni (+20%) e quelli oltremare (+50%). In totale ci saranno maggiori costi per 12-15 milioni di euro per il settore delle mele.

Per quanto riguarda il settore vitivinicolo, invece, le cantine stanno rilevando un aumento del 30% per l’energia e costi quadruplicati per le bollette del gas. Anche in questo caso, le spese crescono anche per i materiali e e per i trasporti: +15-20% per i prodotti di confezionamento del vino (bottiglie, etichette, tappi); +40% per il cartone e +300-350% per i trasporti. Si registrano inoltre ritardi nelle consegne dei materiali: due giorni fa una cantina è stata costretta a interrompere le lavorazioni perché non sono arrivati i materiali di imballo. «Gli aumenti rimangono tutti a carico dei produttori, poiché risulta non praticabile il trasferimento dei maggiori costi sui consumatori — dichiara il vicepresidente di Federcoop, Michele Odorizzi — Ci appelliamo anche alla disponibilità della politica e delle istituzioni pubbliche per affrontare questa situazione di emergenza».

Per dare un aiuto a imprese e famiglie nei prossimi mesi la Provincia sta lavorando su tre fronti insieme a Dolomiti energia e alle banche del territorio (Corriere del Trentino di ieri): una rateizzazione più lunga delle bollette, abbonamenti energetici a prezzi calmierati (ma comunque più alti rispetto a qualche mese fa) e linee di credito ad hoc per finanziare tali aumenti. Prima di sostanziare questi interventi, però, Piazza Dante sta aspettando i dettagli delle nuove misure varate ieri dal governo per ridurre gli effetti. «Vedremo cosa c’è dentro il decreto e poi approfondiremo le azioni provinciali — riferisce il vicepresidente Mario Tonina — Ci impegniamo a dare un sollievo a imprese e famiglie perché bollette di questo tipo non si sono mai viste. È davvero un momento drammatico: solo per le imprese trentine stimiamo un aumento di costi per 400 milioni di euro».

Su questo tema, nei giorni scorsi i sindacati confederali avevano inviato una nota in cui sollecitavano proprio Tonina a «convocare nel più breve tempo possibile le parti sociali». E il vicepresidente annuncia la volontà della giunta di aprire un confronto: «Fisseremo un incontro per la prossima settimana». Anche se il problema rimane nazionale: «Il governo si deve attivare innanzitutto per calmierare i prezzi e poi dovrà pensare ad un piano strategico per ridurre i costi di produzione dell’energia, che sono molto più alti rispetto ad altri Paesi». Tra le cause principali degli aumenti di oggi, invece, i rincari delle materie prime, le ridotte forniture di gas (in particolare quelle dalla Russia) e anche la crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2.

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