Trentino – 12 maggio 2023

Bolzano plus e Trento minus

Finalmente, dopo anni di tentennamenti da parte della politica trentina e di ritrosie da parte di alcuni dirigenti provinciali preposti alla finanza pubblica, anche Trento si è decisa ad acquistare le quote di Euregio Plus Sgr (già PensPlan Invest Sgr). Acquisto deliberato da anni ma avvenuto solo poche settimane fa. Forse la Giunta Fugatti si è decisa dopo aver visto i risultati del “papocchio” combinato in Mediocredito TrentinoAlto Adige dove la proprietà, ma soprattutto la gestione operativa è passata, dall’ultimo patto, in mano ai cugini bolzanini. Sono loro infatti che nell’ultimo bilancio approvato hanno deciso di tenere gli utili in pancia alla banca, lasciando i trentini senza dividendi e, purtroppo, senza la possibilità di decidere diversamente.Euregio Plus sgr è una società di gestione del risparmio, partecipata dalle Province Autonome di Bolzano e Trento e dalla società pubblica Pensplan Centrum che opera nel comparto finanziario, nella gestione dei fondi pensione, nel settore immobiliare, nel private debts, nel private equity e nel venture capital. È una cassaforte finanziaria regionale ma allo stesso tempo un ariete finanziario, in grado di “moltiplicare” le sempre scarse risorse finanziarie delle due Province in quanto, nelle varie operazioni finanziarie implementate, anche negli anni passati, gli enti territoriali hanno il ruolo di “anchor investitor”. La presenza delle Province dà un segnale chiaro di fiducia e di garanzia, che a sua volta riesce ad attrarre altri investitori privati creando una sorta di catena del valore che moltiplica gli investimenti sul territorio.
Il tutto uscendo dall’ottica, costosa e limitata dai bilanci pubblici, del contributo a fondo perduto, scegliendo piuttosto iniziative virtuose che danno un ritorno economico in grado di attirare investitori esterni in operazioni che hanno dichiaratamente comunque finalità “pubbliche”.
Da parte delle precedenti Giunte provinciali trentine erano state incentivate e finanziate operazioni che avevano attirato molto denaro (decine di milioni di euro) di investitori istituzionali anche nazionali (CDP), privati (banche, Itas, ecc…), fondi pensione (Laborfonds). Con pochi milioni di euro pubblici Trento e Bolzano avevano messo insieme operazioni di successo come il fondo che ha finanziato le imprese e la costruzione degli alloggi a canone moderato. Purtroppo, queste operazioni si sono ormai esaurite ma, mentre Bolzano ha continuato ad usare la sgr pubblica per costituirne delle altre, Trento ci ha messo praticamente l’intera legislatura solo per avere in Euregio Plus le stesse quote della Provincia di Bolzano.
A Bolzano quindi sono nati recentemente, grazie a Euregio Plus:
• Fia Euregio+ Pmi, fondo comune di investimento alternativo di tipo chiuso che prevede, attraverso i minibond e il direct lending, una forma di finanziamento alternativo al classico sistema bancario per le Pmi non quotate. Questo fondo ha raccolto già circa 50 milioni, di cui 10 dalla Provincia di Bolzano con l’obiettivo di investire in modo virtuoso nelle imprese del territorio, promuovendo innovazione e agevolando la crescita del Pil e dell’occupazione e riducendo il rischio di delocalizzazione. L’intervento è inoltre strategico per una riduzione sistematica del rischio finanziario delle imprese a favore di una crescita equilibrata.
• Fondo Euregio+ Turismo che con un target di raccolta di 100 milioni di euro punta a sostenere la riqualificazione dell’offerta delle strutture alberghiere e a favorire il passaggio generazionale. L’interesse nell’iniziativa è molto alto sia sul lato investitori sia sul lato imprenditori del settore che cercano un partner affidabile che li accompagni nel loro progetto di sviluppo. Come si può vedere la logica e lo scopo di questo fondo altoatesino sono lontani anni luce dall’idea trentina, e dell’Assessore Failoni, di acquistare alberghi dismessi chiusi da anni per tentare una operazione di “resurrezione” immobiliare e, forse, imprenditoriale. Molto più saggia l’operazione Asat a Riva del Garda che vedrà un vecchio albergo in centro rimesso a disposizione dei lavoratori del settore, così maggiormente incentivati a venire a lavorare nella Busa.
Questo senza dimenticare che in tutti i suoi fondi Euregio Plus presta particolare attenzione ai requisiti minimi ESG in termini di sostenibilità ambientale e sociale, verificando l’impegno, o l’intenzione di puntare sempre più in ottica green. Il Fondo Euregio+ Turismo, per esempio, dà particolare spazio alle strutture turistiche altoatesine interessate anche a introdurre interventi di riqualificazione energetica perché la sostenibilità e l’attenzione alle tematiche ESG non è solo una questione di responsabilità sociale e ambientale, ma anche perché l’attenzione a questi temi consente oggi, e soprattutto in futuro, un importante vantaggio competitivo. Un vantaggio che rende le imprese più appetibili sul mercato e porta allo stesso tempo grandi vantaggi sul territorio. Non a caso Euregio Plus è stato coinvolto dalla Provincia di Bolzano nell’ambito del Piano Clima (KlimaLand Südtirol Piano Clima 2050) che prevede che Euregio Plus sviluppi una strategia di finanziamento degli investimenti verdi.
Speriamo quindi che i prossimi mesi, già focalizzati sulla campagna elettorale, non vedano la Giunta provinciale trentina concentrata solo sulla caccia ai voti e all’orso, ma non si perda ancora tempo e occasioni di utilizzare lo strumento di Euregio Plus Sgr per finanziare, in maniera innovativa e molto meno costosa del solito, quegli investimenti nella casa e nelle imprese di cui il Trentino ha urgentemente bisogno per soddisfare le aspettative dei cittadini e dei lavoratori trentini. Sarebbe brutto vedere ancora ampliato il differenziale nel margine di sviluppo economico, ambientale e sociale con i cugini altoatesini, maggiormente abili nello sfruttare le peculiarità e le potenzialità dell’autonomia.

Walter Alotti
(Segretario Generale UIL del Trentino)

 

Scarica il pdf: TRENTINO Euregio ART 120523