30 dicembre 2019 – Trentino

Bonus bebè per i nati dall’1 gennaio

La novità. Scatta con il nuovo anno la misura voluta dalla Provincia per sostenere la natalità: 100 euro al mese per il primo figlio, 120 per il secondo e 200 per il terzo. Ne beneficeranno le famiglie con Icef inferiore a 0,40. Segnana: «Intervento sperimentale, vedremo gli effetti»

TRENTO. Prende il via dal primo gennaio 2020 (fino al 31 dicembre 2024) il “bonus bebè” predisposto dalla giunta provinciale con l’obiettivo di sostenere le nuove nascite, nell’ambito del “Piano provinciale per la natalità”.

Cosa prevede
L’assegno straordinario per la natalità prevede l’erogazione di una somma mensile per ciascun figlio nato nel 2020 fino al compimento del terzo anno di età: la somma corrisponde a 100 euro per il primo figlio, 120 euro per il secondo e 200 per il terzo nato. Potranno giovare del contributo le famiglie il cui indicatore Icef sia inferiore a 0,40, che va a identificare situazioni di reddito e patrimoniali inferiori a circa 49mila euro netti annui.
L’assessora Segnana
«È un parametro che abbiamo identificato per sostenere la natalità nelle famiglie del ceto medio ha spiegato l’assessora provinciale alle politiche sociali Stefania Segnana Quelle in cui entrambi i genitori lavorano, non soltanto le fasce sociali più povere».
Il bonus bebè provinciale risulta in parte sovrapponibile con un’analoga misura voluta dal governo Conte II nella recente manovra finanziaria. Le due misure sono differenti, ma cumulabili: «L’assegno provinciale integra quello nazionale», ha confermato Segnana. I sindacati avevano criticato la misura in quanto non prevede benefici per i bambini nati prima del 2020: un “salto” che penalizza tutti i nati entro il 31 dicembre 2019, che di questo bonus non beneficeranno in alcun modo. E Cgil Cisl Uil hanno rilanciato nei giorni scorsi un appello al Presidente Fugatti: «Dopo il potenziamento delle misure nazionali per il sostegno alla natalità e la riduzione delle rette degli asili nido approvati con la manovra di bilancio statale, si apra subito un confronto su come modificare assegno di natalità e quota B2 dell’assegno unico per liberare fino a 9 milioni per l’occupazione femminile e nuovi servizi di conciliazione».
Il bonus bebè provinciale è stato approvato con l’aggiustamento di bilancio di luglio 2019 ed entra ora nella sua fase attuativa: prevede il versamento di un contributo di 1200 euro annuali per il primo figlio, che diventano 1440 euro nel caso di due bimbi sotto i tre anni e 2400 euro dal terzo figlio. «È una misura in parte sperimentale ha sottolineato Segnana Vedremo i suoi effetti nel corso dei prossimi anni, ma siamo fiduciosi che sarà in grado di dare un impulso alle nascite in Trentino».
Come fare domanda
Per ricevere l’assegno occorre presentare la documentazione che attesti un Icef inferiore al coefficiente 0,40, per la quale è opportuno rivolgersi ad un Caaf o ad un commercialista. È inoltre una misura rivolta principalmente ai cittadini italiani o comunitari: per i cittadini extracomunitari occorre essere residenti in Italia da 10 anni, di cui almeno 5 in Trentino.
Inoltre la legge provinciale prevede una quota “premiale” per gli stranieri che abbiano soggiornato in Trentino ben oltre la soglia minima di 5 anni. Questo vincolo legato alla residenza potrebbe tuttavia risultare problematico, anche alla luce di recenti pronunce dei tribunali: nel novembre 2018 il tribunale di Milano aveva condannato l’Inps Trentino-Alto Adige per aver negato a delle donne straniere il “bonus bebè” nazionale proprio in ragione della mancanza del requisito della residenza. Di simile tenore la condanna impartita nel novembre 2019 all’Inps Toscana che aveva negato il bonus ad una madre straniera, imponendo all’istituto di versare tali contributi.

Scarica il pdf: bonus ART 301219