20 giugno 2020 – Trentino
Bort: «Metà aziende in difficoltà». Le ricette possibili. Il segretario della Uil Alotti promuove l’idea di un’obbligazione locale: «La si usi per investire nell’edilizia pubblica e scolastica».
TRENTO. Una manovra anticrisi con un approccio trentino. Con strumenti nuovi, come quello di un bond trentino identitario, tratteggiato ieri dal governatore Maurizio Fugatti. Ma anche con un preciso richiamo da parte dell’imprenditoria locale, fatto dal presidente della Camera di Commercio Gianni Bort, a dare risposte celeri, qui ed ora, ad un’economia in uno stato di prostrazione che ricorda il dopoguerra. L’intenzione del Trentino era quella di offrire un contributo non banale sul tema e, a detta dei presenti, l’operazione può dirsi riuscita: il direttore Paolo Mantovan ha moderato un incontro a cavallo tra il palazzo della Provincia ed il web, dialogando con il padrone di casa, Fugatti, Bort e altri ospiti qualificati come Roberto Nicastro, senior advisor di Cerberus e vicepresidente di UbiBanca. Con loro anche Michele Andreaus, professore ordinario di economia aziendale ed il segretario generale della Uil Walter Alotti.
Le difficoltà del turismo, legate alla pandemia, hanno sul Trentino ricadute ancora più pesanti rispetto ad altri territori vocati: «Non solo. A marzo sono state chiuse per decreto 18 mila aziende. E tra quelle aperte ma inoperose -ha detto Bort -stimiamo che una buona metà delle imprese trentine si è trovata azzoppata per lunghi mesi. I problemi sono vastissimi: il più evidente è quello di aver dovuto mettere in cassa integrazione quasi 70 mila persone. E la metà delle nostre imprese è stata in grado di anticipare la cassa integrazione. Ma i costi fissi, parliamo proprio del settore del turismo, rimangono. Un vero e proprio shock economico, con il 90 per cento del trasporto privato rimasto fermo. E a fine anno non è difficile immaginare ci sarà un calo di gettito fiscale, quello che finanzia la nostra Autonomia. La ripartenza, che pure c’è, sarà in grado di recuperare quello che si è perso?».
Bort non si è nascosto dietro ad un dito riguardo l’emissione di un bond trentino: «L’idea di investimenti a lungo termine ci piace e questo incontro tratteggia scenari interessanti, ma io torno a sottolineare la necessità di interventi urgenti. Le nostre proposte sono la cancellazione dell’Imis per tutti gli edifici che operano nel turismo. Riducendo la tassazione alle imprese che non vuole dire spostarle all’autunno».
Il punto di vista dei lavoratori sulla crisi e su come affrontarla l’ha portato Walter Alotti: «Sono mille ad oggi quanti non hanno percepito nemmeno un euro di cassa integrazione. Ed in molti casi si tratta di donne, di lavoratrici a tempo determinato. Le critiche del sindacato rispetto alla manovra della Provincia erano legate al fatto che non è stato dato il giusto aiuto alla liquidità delle famiglie. Il bond? A me piace l’idea di ricerca di risorse private ma che debbano poi andare in direzioni mirate. Un’idea è quella dell’housing sociale, ovvero pensare a ristrutturare qualche cosa come 800 edifici presenti nel comune di Trento. Ma gli investimenti potrebbero andare anche ad implementare l’edilizia scolastica».
Per Michele Andreaus gli interventi di primo intervento fatti dalla Provincia sono positivi: «Serviva velocità, in piena emergenza. E quella messa in campo dalla giunta Fugatti è stata una manovra modulare, con varie possibilità di innestare ulteriori interventi man mano che si riduce l’incertezza. Ora è importante mettere bene a fuoco la qualità della spesa. Nella drammaticità del momento si possono trarre stimoli positivi, che non vanno sprecati. Il Recovery Fund non sarà un bancomat».
Lo strumento di un bond locale? Il professor Andreaus lo ha definito idea romantica: «Su come fare debito ho delle idee e non è neanche vero che io sia uno strenuo avversario dei bond provinciali. Non ho posizioni preconcette, ma dico che ad oggi ci sono anche a livello europeo delle forme di finanziamento molto convenienti. I finanziamenti Bei sulle infrastrutture sono allo 0,2 per cento». Le soluzioni possono dunque essere un mix.
Scarica il pdf: Bort ART 200620
No Comments