Trentino, Corriere del Trentino, Il T – 30 maggio 2023

Busta con proiettile a Fugatti e minacce anche alla famiglia. Vicinanza da alleati e rivali.

TRENTO «Non cedo alle minacce, non saranno certo queste a farmi vacillare di fronte agli impegni che ho preso con la comunità trentina». Il governatore Maurizio Fugatti ha risposto alle intimidazioni con pochissime parole, ma sembra quasi di vederlo scrollare le spalle mentre ribadisce che «episodi come questo non meritano altri commenti». Lo aveva detto nel 2021, quando tra insulti e proiettili si era guadagnato una scorta, lo ripete adesso davanti alla busta firmata da tale «Lupo solitario», forse ora con un tono più esasperato che temerario.
«La prima cosa che mi sento di dire è che sono tranquillo — ha assicurato il presidente della Provincia — proseguirò il mio lavoro come ho sempre fatto». Lui d’altronde ha sempre detto che, fosse stata una scelta sua, avrebbe fatto a meno degli agenti di sicurezza anche due anni fa, posizione che aveva mantenuto anche a inizio aprile, quando la sua ordinanza di abbattimento per Jj4 e Mj5 aveva scatenato le prime, ferocissime proteste animaliste.
La fila di improperi, però, ieri non era neppure paragonabile a quella dei solidali: da Trento a Roma, dalla destra al centrosinistra, passando per cariche istituzionali e sigle sindacali, tantissimi hanno voluto esprimere la propria vicinanza al governatore trentino. A cominciare dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, secondo cui le minacce «sono inquietanti e da non sottovalutare. Si tratta di un gesto grave e vile e per il quale spero gli inquirenti facciano presto luce»; il vice di La Russa, Gian Marco Centinaio, è poi sicuro che «le intimidazioni non fermeranno l’ottimo lavoro di Fugatti». «Ferma condanna per il vile atto intimidatorio» anche dal numero uno della Camera, Lorenzo Fontana. Un atto «intollerabile» anche per il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ieri a Trento. La solidarietà arriva anche dal governatore veneto Luca Zaia: «Vi sono gesti che si possono soltanto condannare con fermezza, in maniera ampia e con determinazione. Il dibattito politico, il confronto e la discussione non possono mai assumere i toni delle minacce o della violenza». E tra i colleghi di partito non sono mancate le manifestazioni di vicinanza di Erika Stefani, Diego Binelli, Vanessa Cattoi, Elena Testor, Igor Iezzi, tra gli altri.
Dal territorio si alza la voce del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, che pur non condivide lo schieramento politico di Fugatti: «Sono vicino al presidente a cui esprimo la mia personale solidarietà e quella di tutta la Giunta comunale — ha detto — Le minacce a Fugatti sono un’azione grave, un attacco non solo alla sua persona ma anche alle nostre istituzioni. Perché chi evoca la violenza ci fa tornare indietro a periodi bui della nostra storia e si mette sempre e comunque dalla parte del torto». Anche il futuro avversario del governatore nella prossima corsa a piazza Dante, il sindaco di Rovereto Francesco Valduga, ha «condannato il gesto odioso», così come i vertici del Pd trentino Alessandro Dal Ri e Arianna Miorandi. Più ovvia forse la vicinanza espressa dalla giunta provinciale, dal presidente del consiglio Walter Kaswalder e dal vice Roberto Paccher, così come da Claudio Cia (FdI) ma al coro si sono uniti anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. «Si possono avere idee e posizioni diverse ma esistono le elezioni per esprimere dissenso e apprezzamento», ha ricordato il segretario del Patt Simone Marchiori. Più critico il consigliere provinciale di Onda, Filippo Degasperi, che ieri oltre ad aver stigmatizzato il fatto ha ricordato come non siano mai stati individuati i responsabili delle minacce precedenti: «Si stanno creando conflitti in ogni ambito della società trentina, ormai».
Per il presidente di Confindustria Fausto Manzana «è vergognoso che vi sia ancora oggi chi è in grado di manifestare il proprio dissenso solo con violenta ferocia. Le minacce di morte a un uomo e a un rappresentante delle istituzioni, e con lui alla sua famiglia e ai suoi bambini, riportano alla memoria tempi bui che speravamo di avere alle spalle». Il presidente trentino della cooperazione, Roberto Simoni, ha sottolineato a sua volta come «quando il confronto pubblico trascende nella minaccia ai rappresentanti delle istituzioni – per di più reiterata – fino a prefigurare un rischio alla loro stessa incolumità personale, è la tenuta sociale delle nostre comunità a essere messa a rischio».
Fugatti ieri pomeriggio ha voluto ringraziare «le forze dell’ordine e la magistratura per il lavoro che stanno facendo», poi ci ha tenuto a «restituire con gratitudine l’attenzione e la sensibilità che mi arriva da più parti», comprendendo nel suo grazie alleati e rivali.

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