Bypass ferroviario, un patto sulla legalità e coinvolgimento su qualità del lavoro. Sindacati: occasione per sanare le fratture urbane. Le modifiche accolte vanno nella direzione di una maggiore sostenibilità e qualità dell’opera. Puntare sulla rotaia vuol dire accelerare la transizione ecologica del nostro territorio
Attenzione massima alla sicurezza dei lavoratori, alla qualità e alla tutela della regolarità del lavoro nella gestione dell’appalto e al contrasto di ogni rischio di infiltrazione criminale. Sono questi gli elementi essenziali che per Cgil Cisl Uil dovranno essere inseriti tra le priorità del progetto per la realizzazione del bypass ferroviario di Trento. “Riteniamo un passo avanti positivo il fatto che RFI abbia accolto le proposte che arrivavano dal territorio – commentano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti per Cgil Cisl Uil del Trentino, insieme a Sandra Ferrari, Fabrizio Bignotti e Matteo Salvetti per i sindacati delle costruzioni Fillea Filca Feneal -. Questa scelta, infatti, va nella direzione di rendere più sostenibile l’opera e mette anche un punto fermo nella realizzazione di un progetto imponente che deve essere compiuto nella massima trasparenza e con il coinvolgimento della comunità per dare i propri frutti che non si misurano solo nell’occupazione create dal cantiere ma anche dagli impatti sulla crescita e sull’ambiente di questa grande infrastruttura”.
I sindacati infatti ritengono che l’opera possa essere un tassello fondamentale per spostare in modo significativo il traffico merci da gomma a rotaia, ma anche un investimento rigenerativo da cui potranno derivare occasioni di crescita del tessuto economico, non solo cittadino, ma dell’intera provincia. “C’è poi un punto fondamentale – proseguono i tre segretari – . L’opera dovrà realmente consentire di ricucire una frattura importante nell’area urbana a nord di Trento, ricomponendo non solo urbanisticamente quella zona, ma anche socialmente”.
Cgil Cisl Uil nello stesso tempo, però, sollecitano Provincia, Comune e Rfi affinché prima dell’avvio del bando si definiscano due tasselli che ritengono essenziali. In primo luogo la sottoscrizione di un patto ampio per la legalità, che coinvolga anche le parti sociali. “E’ evidente a tutti come un’opera di questa portata con le risorse che muove è terreno particolarmente attraente per gli interessi criminali. L’attenzione in questo senso deve essere massima perché si mettano in campo fin da subito forme di prevenzione e di contrasto trasversale e capillare di qualsiasi forma di infiltrazione malavitosa”.
Altro nodo cruciale è la tutela della qualità e della sicurezza sul lavoro nel futuro cantiere. “La costituzione di un osservatorio per l’ambiente e la sicurezza sul lavoro dentro il cantiere è un passo in questa direzione. Per quanto ci riguarda chiediamo vengano coinvolte quanto prima anche le categorie sindacali dell’edilizia perché ci sia la massima tutela, in tutta la filiera, della qualità del lavoro, del massimo rispetto delle norme su salute e sicurezza e della regolarità contrattuale e retributiva, anche per evitare di incorrere nei problemi anche di natura sindacale emersi nel cantiere Loppio Busa. In questo senso auspichiamo anche che l’osservatorio sia attivato nel più breve tempo possibile”.
Trento, 10 giugno 2022
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