21 ottobre 2016 – Trentino
Caffetteria Mart, stop ai pasti
Non arrivano le forniture, garantito solo il servizio bar. Il direttore Maraniello: «Finora nessuna comunicazione ufficiale»
Ad oggi, la Cosmar non ha emanato alcun atto ufficiale, ma solo comunicato a voce ai suoi dipendenti l’intenzione di cessare il servizio alla caffetteria del Mart.
I nove dipendenti che lavorano alla caffetteria si sono comunque impegnati a rispettare i turni di lavoro fino a quando sarà possibile, ma le difficoltà non sono poche: i magazzini scarseggiano e gli ordini delle derrate alimentari non arrivano, dunque i cuochi non possono preparare i pasti. Al momento rimane attivo il servizio di caffetteria mentre la ristorazione potrà subire una riduzione nell’offerta.
Nemmeno il direttore del Mart Gianfranco Maraniello ha ricevuto comunicazioni ufficiali: «Siamo venuti a conoscenza della situazione dagli stessi lavoratori, che ci hanno esposto le loro preoccupazioni – spiega il direttore del museo -. In questo momento il nostro compito è attendere che si chiarisca quale sarà il nostro interlocutore. Qualora venisse dichiarato fallimento della ditta bolzanina, ci metteremo in contatto con il curatore di Bolzano. Se invece ciò non accadrà, ci aspettiamo che tutto funzioni come da capitolato d’appalto. Ma finora dalla Cosmar non è arrivato nulla. È chiaro che non possiamo fare finta di nulla, ma lo è altrettanto che non possiamo prendere alcuna posizione, ferma restando la nostra preoccupazione per il destino dei lavoratori della caffetteria, fino a quando la vicenda non si chiarisce. Cioè fino a quando l’azienda non ce lo comunicherà in via ufficiale».
Nel frattempo, la Cosmar ha convocato i propri lavoratori per l’inizio della prossima settimana.
Stefano Picchetti della Uil Tucs, che conta tra i suoi iscritti tutti i lavoratori della caffetteria del Mart, spiega che il sindacato «farà tutto il possibile per incontrare l’azienda entro la settimana prossima».
Ed esprime un auspicio per la prossima gara d’appalto: «Spero che si tenga conto delle passate esperienze e che nel capitolato vengano fissati dei criteri per i quali non venga messo a repentaglio il futuro dei lavoratori.
Allo stesso modo voglio ricordare che a pochi metri di distanza dalla caffetteria, ovvero alla Biblioteca civica, si sta trascinando tra ricorsi e proroghe un’altra situazione difficile, dove il nuovo appaltatore del servizio prestiti non fornisce alcuna garanzia sul riassorbimento del personale ora in forza. Per noi il nodo da salvaguardare è l’occupazione: nessuno deve essere costretto ad andare via».
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