29 giugno 2019 – Trentino
Cantiere “Loppio-Busa”, sindacati sul piede di guerra.
Protesta. I rappresentanti dei lavoratori ieri mattina erano davanti ai cancelli per «chiedere il rispetto delle normative vigenti per il benessere dei lavoratori». Sulle assunzioni: «La maggior parte della manodopera trentina se ne è andata»
. Sindacati sul piede di guerra, ieri mattina, fuori dei cancelli del cantiere della Loppio-Busa. Le sigle sindacali si sono riunite per denunciare quella che secondo loro sarebbe una mancanza del rispetto delle normative provinciali sulla sicurezza al lavoro e dei lavoratori. Sandra Ferrari, segretaria provinciale della Fillea Cgil, Abdelali Et Tahiri della Cisl e il segretario provinciale Feneal Uil Jovani Adnand si sono presentati alla Mala per rendere pubbliche le condizioni di lavoro degli operai di quello che oggi è uno dei principali cantieri trentini. «Chiediamo il rispetto delle 9 ore lavorative, compresa la pausa pranzo, mentre ora la media è di circa 12 ore con sporadici casi arrivati fino a 17 ore consecutive. Chiediamo l’utilizzo secondo norma dei ponteggi, spesso mancanti o usati in malo modo, e chiediamo delle sistemazioni notturne idonee perché fino a oggi chi deve vivere all’interno del cantiere dorme in container senza aria condizionata e con il caldo di questi giorni sono ambienti invivibili», è stata la richiesta unanime dei sindacati.
Al momento niente scioperi, ma la pazienza dei lavoratori sta finendo. «Solo a marzo di quest’anno, a quasi un anno dall’apertura del cantiere, è stato firmato un accordo tra le parti (sindacati, Provincia e Sac Costruzioni) per il ripristino di alcune clausole non rispettate, come l’indennità di trasporto e il pranzo al ristorante hanno sottolineato i sindacalisti ma ora permangono criticità e crediamo che i lavoratori non siano adeguatamente tutelati». Dubbi, quelli dei sindacati, che si riflettono anche sulla tipologia di assunzioni: «Dovevano cercare manodopera trentina ma la maggior parte di questa se ne è andata per le condizioni di lavoro e ora non si trovano operai locali, ma solo da fuori. L’azienda sta cercando 87 figure da impiegare su tutti gli ambiti del cantiere, ma non se ne trovano».
Non è stato possibile, ieri, raggiungere telefonicamente (il suo cellulare suonava continuamente a vuoto) Ernesto Tedeschi, project manager del Consorzio Stabile Sac composto da Sicurbau srl, Alpin srl e Car Segnaletica Stradale srl unito con la trentina Martinelli & Benoni srl di Ronzo Chienis. «Chiediamo fermamente è stato l’appello lanciato dalle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil che venga istituita un’apposita figura che s’impegni a rispettare le normative vigenti per il benessere dei lavoratori».
Sempre secondo quanto raccontato ieri mattina dai sindacati, nel cantiere della Loppio-Busa si sarebbero verificati già tre incidenti. «Uno dei quali spiega il rappresentante della Cisl ha coinvolto un nostro tesserato che è poi stato licenziato». Per i sindacati, però, non sarebbe tanto il dialogo con il Consorzio a mancare. «Gli incontri ci sono ammettono ma poi non viene rispettato quanto concordato tra le parti. Questo è un cantiere pubblico di grande importanza chiosano -. Deve essere esempio per tutti i cantieri. Non può permettersi degli errori. Dov’è la Provincia? Controlla?».
Scarica il pdf: Loppio ART 290619
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