21 gennaio 2022 – Corriere del Trentino

Caro energia, Piazza Dante in campo:prezzi calmierati e linee di credito ad hoc. I sindacati chiedono un incontro

 

TRENTO Rateizzazione più lunga per le bollette, nuovi abbonamenti a prezzo calmierato e specifiche linee di credito per coprire i costi aggiuntivi. Sono queste le tre mosse che Piazza Dante sta preparando insieme a Dolomiti energia holding (Deh) e alle banche del territorio per rispondere alle esigenze di famiglie e imprese, che stanno subendo il caro energia. I sindacati confederali, invece, sono pronti a venire incontro alle richieste delle imprese che stanno potenziando i turni notturni per risparmiare e chiedono alla Provincia di rinunciare ai dividendi di Deh per affrontare questa nuova emergenza.

Tutti remano dalla stessa parte: alleviare i costi a carico dei cittadini e degli imprenditori, già gravati da quasi due anni di pandemia. Il caro bollette «è un evento del tutto straordinario e sta provocando danni anche superiori al Covid — premette l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli prima di entrare nel merito delle soluzioni su cui lavora Piazza Dante — Mettere in campo risorse della Provincia tout court è difficile da pensare. Qualcuno vuole insinuare che la Provincia abbia 190 milioni di euro a disposizione, ma non li voglia utilizzare. Non è vero, è una cosa priva di fondamento».

Oggi a Roma è attesa l’approvazione di nuove misure contro il caro bollette, che dovrebbero valere circa 4-5 miliardi di euro, ma già da qualche settimana la Provincia si è mossa per individuare soluzioni aggiuntive. «È in corso un confronto con Dolomiti energia per trovare una soluzione di sollievo, prima però stiamo parlando con analisti seri per capire l’orizzonte temporale entro il quale si tornerà alla normalità», spiega Spinelli. Una volta conclusa questa valutazione, si pondereranno due misure in particolare. «Una rateizzazione più lunga e proposte flat a prezzi calmierati per categorie produttive e famiglie», annuncia l’assessore. Dunque: oltre ad un prolungamento della rateizzazione per il pagamento delle bollette (fissata già in 10 mesi dal governo per le famiglie in difficoltà), potrebbero arrivare abbonamenti a prezzi più bassi rispetto a quelli attuali (ma comunque più alti rispetto a quelli di qualche mese fa) da parte di Dolomiti energia, che ricordiamo è controllata per quasi il 70% da soggetti pubblici.

L’altra partita aperta è quella delle linee di credito, ossia prestiti per famiglie e imprese finalizzati a finanziare gli incrementi in bolletta. «Da qualche settimana stiamo facendo ragionamenti finanziari, ma risorse cospicue da parte della Provincia le vedremo solo a luglio con l’assestamento di bilancio, fino ad allora non riusciremo a mettere a disposizione molte risorse», precisa Spinelli. Ma intanto Piazza Dante sta cercando di riproporre il modello adottato per contrastare gli effetti della pandemia con Confidi e banche del territorio. «Allo scopo di introdurre linee di credito che possano fare da ponte per superare questo momento», conclude l’assessore, che parla di misure che saranno pronte «in breve tempo». Così come richiesto anche da Confindustria Trento, la quale tramite il consorzio Assoenergia ha stimato in 290 milioni di euro l’incremento di costo (Corriere del Trentino di ieri).

Di fronte ad aumenti così elevati — circa il doppio rispetto all’anno scorso — decine di imprese si stanno riorganizzando potenziando o introducendo turni notturni per sfruttare le tariffe più convenienti ed evitare di spegnere i macchinari (riducendo così i picchi di consumo). «Sono in corso negoziazioni a livello di singola azienda per permettere alle aziende di mantenere ed espandere le quote di mercato — dice il segretario della Cgil del Trentino, Andrea Grosselli — Il sindacato è sempre stato disponibile ad agevolare le aziende nei momenti di crisi, ovviamente nei limiti della contrattazione». Tuttavia alle imprese si chiede uno sforzo su due fronti. «Bisogna cogliere questa fase di rimbalzo per scommettere di più sui contratti a tempo indeterminato, che invece da gennaio a ottobre del 2021 sono diminuiti di 3.000 unità rispetto al 2019 — afferma Grosselli — Le imprese, inoltre, devono essere più coraggiose nella transizione ecologica, che va accelerata, non rallentata, come ho sentito dire da Bonomi nell’ultima assemblea di Confindustria». Su questo Grosselli non risparmia una critica anche alla Provincia. «Nella Carta di Rovereto sull’innovazione è dedicato un capitolo sull’idrogeno, ma nei progetti proposti dalla giunta all’interno del Pnrr, su circa 2 miliardi di interventi, ci sono solo 15 milioni di euro riservati a progetti legati all’idrogeno».

E tornando al caro energia il segretario provinciale della Cgil suggerisce alla Provincia di «rinunciare ai dividendi» di Dolomiti energia per ridurre i costi a carico delle famiglie e delle imprese. Richiesta a cui si accoda anche il segretario della Cisl del Trentino. «Abbiamo una gestione diretta delle centrali idroelettriche e questo ci consente di pensare ad una riduzione degli introiti che fanno queste società energetiche per abbassare i prezzi dell’energia — gli fa eco Michele Bezzi — Quello che servirebbe, però, è rendersi più indipendenti da fonti esterne». Linea condivisa anche dal segretario provinciale della Uil, Walter Alotti, il quale spinge su una politica di agevolazioni, «sulla base delle competenze della nostra autonomia». «Il tema del caro bollette va affrontato in tempi rapidi e per questo sollecitiamo il vicepresidente Tonina a convocare nel più breve tempo possibile le parti sociali», scrivono infine le tre organizzazioni sindacali, chiedendo appunto un intervento straordinario e immediato che integri le misure al varo del governo per arginare. Una prima risposta arriva però da Spinelli: «Con un incremento di varie centinaia di milioni di euro non esistono utili di Dolomiti energia che potrebbero venire incontro a questa situazione», dice tranchant l’assessore, che ammette però che «Dolomiti energia dovrà ragionare su eventuali sviluppi e alleanze future per una maggiore autonomia energetica».

 

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