l’Adige – 23 febbraio 2023

«Carriera dei docenti, le risorse non ci sono» Di Fiore: «Servono 15 milioni, li tolgono alle paritarie?»

Stati generali, ieri mattina a Trento, per la Uil Scuola. Un’assemblea partecipata – con un centinaio di rappresentanti tra docenti e Ata -, che è stata l’occasione per affrontare una serie di tematiche di stretta attualità e, soprattutto, per lanciare un messaggio chiaro: la scuola non va regionalizzata.
«Bisogna recuperare il terreno perduto, perché attraverso l’istruzione passa il futuro di tutti noi», ha detto il segretario generale nazionale della UIL Scuola Giuseppe D’Aprile (nella foto di Paolo Pedrotti insieme a Pietro Di Fiore).
Che poi è entrato nel merito: «A Trento facciamo la prima tappa di un tour nazionale. E non è una scelta casuale: qui la scuola è provincializzata e ci dicono che così non funziona, vengono prese decisioni sbagliate, come l’apertura delle materne a luglio e il progetto di carriera dei docenti. Porteremo avanti
una raccolta firme nazionale – obiettivo 50 mila per una legge di iniziativa popolare – per dire no al progetto di regionalizzazione della scuola, che riteniamo debba restare statale. E anche in Trentino stanno firmando in molti, a dimostrazione di un sistema fallimentare. L’autonomia magari funzionerà su altri temi, ma sulla scuola no».
A prendere la parola è stato poi il segretario trentino Pietro Di Fiore, che ha analizzato uno per uno i principali temi in discussione in queste settimane a livello provinciale.
Materne a luglio: no secco.
«Prima di tutto non vorremmo commentare le recenti affermazioni del consigliere provinciale Paccher. Lo facciamo per una questione di gusto e di spessore culturale. Certo è che, grazie a quelle sciocchezze, l’argomento è tornato di attualità. Le reazioni dei partiti
di maggioranza che hanno votato quel provvedimento ci fanno pensare che forse fossero distratti in aula quando hanno detto sì. Continuiamo a ritenerla una iniziativa sbagliata, l’ennesimo esempio di come la scuola si deve asservire alle volontà delle giunta di turno».
Carriera docenti: un’assurdità.
«Ho preso un documento dell’ex sottosegretario all’istruzione Valentina Aprea (Forza Italia) sulla carriera dei docenti: le sue parole le dice oggi identiche l’assessore Mirko Bisesti. Proprio uguali. Ma Aprea parlava così nel 2009. Detto questo poniamo il problema dei soldi, che non ci sono: oggi il fondo per la valorizzazione del merito, che vale 300 euro lordi all’anno per pochi insegnanti, è di 2,2 milioni di euro. Bisesti dice che vuole dare 350 euro al mese al 40% degli insegnanti (sono
7.500 in totale): bastano due moltiplicazioni per capire che parliamo di 15 milioni di euro all’anno. E dove li trova l’assessore quei soldi? Magari li toglie alle paritarie: Sacra Famiglia, Sacro Cuore, Lia, Arcivescovile e Salesiani costano alla Provincia circa 15 milioni l’anno. Oltre al problema risorse non ci capisce chi e con quali criteri debba premiare i docenti meritevoli. Ci sarebbe un concorso? Deciderebbero alla fine i dirigenti? Non c’è chiarezza, solo confusione. È un progetto che non ci piace: va bene studiare di premiare il merito, ma in maniera diversa».
Cia e il Ddl “gender”.
«Noi ci siamo sempre battuti per difendere l’autonomia scolastica. Quella di Claudio Cia è l’ennesima invasione di campo: il territorio della scuola non deve essere attaccato dalla politica. Il patto educativo è con le famiglie».

Scarica il pdf: ADIGE scuola ART 230223